È "Africa Paradis", del regista del Benin Sylvestre Amoussou, il vincitore del XXVII Festival del Cinema Africano di Verona. Manifestazione che si è chiusa sabato 24 novembre, con il galà finale al teatro alle Stimate della città scaligera, dopo una settimana di proiezioni.
La giuria ufficiale ha scelto il vincitore tra gli otto lungometraggi in concorso. E la motivazione è stata semplice: «Il film, con tono sospeso tra commedia e dramma, ribalta la visione sull'immigrazione, invitando noi occidentali a una riflessione oggi importante soprattutto in Italia, dove il dibattito sull'immigrazione assume troppo spesso toni esasperati, lontani da quella pratica del confronto sereno e democratico di cui il Festival del Cinema Africano di Verona è un esempio».
Ma la giuria ha voluto citare con una menzione speciale, «per la qualità artistica e l'equilibrio tra stile e temi affrontati», altre due pellicole: "Ezra" del nigeriano Newton I. Aduaka, e "WWW What a Wonderful World" del marocchino Faouzi Bensaidi.
Gli altri due premi previsti dal Festival (quello della giuria popolare e il "Premio Nigrizia") sono andati rispettivamente a "Il va pleuvoir sur Conacry", del burkinabé Cheick Fantamady Camara, e al film fuori concorso "Indigènes"dell'algerino Rachid Bouchareb.
Pellicola, quest'ultima, inedita in Italia, candidata all'Oscar 2007 come miglior film straniero, e già vincitore della Palma d'Oro al miglior interprete maschile al Festival di Cannes 2007, e del premio francese Ce'sar come miglior sceneggiatura originale
La giuria del "Premio Nigrizia" (composta da un rappresentante della redazione del mensile comboniano e da sei 6 giovani studenti africani dell'Associazione Studenti Africani di Verona - Asav) l'ha voluto premiare per aver « riportato all'attenzione dell'opinione pubblica un tema rimosso dalla storia ufficiale e dalla memoria collettiva. E cioè il contributo dato dai soldati africani alla liberazione della Francia e dell'Europa dal nazismo»
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In chiusura del Festival di Cinema Africano di Verona, Fabrizio Colombo - uno dei tre direttori artistici - traccia un primo bilancio della manifestazione.
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Alla giuria del mensile Nigrizia, composta da giornalisti e studenti africani dell'Università di Verona, abbiamo chiesto un bilancio di questa esperienza.
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