È stato presentato la scorsa settimana il libro Imprese di comunità. Innovazione istituzionale, partecipazione e sviluppo locale, a cura di Jacopo Sforzi e Pier Angelo Mori, pubblicato dalla casa editrice Il Mulino.

Alternativa sia all’impresa capitalistica sia all’impresa pubblica e alla pubblica amministrazione, l’impresa di comunità poggia su due pilastri: la partecipazione della società civile alla produzione e alla gestione di beni e servizi; il perseguimento dell’interesse generale per una determinata comunità locale. In Italia queste nuove imprese svolgono un ruolo importante, perché contribuiscono alla rivitalizzazione di aree rurali a rischio spopolamento, nonché al recupero di aree urbane degradate oppure segnate da fenomeni di marginalità sociale. Come funzionano le imprese di comunità e quali sono i loro tratti fondanti? A partire da un’analisi empirica condotta da Euricse, il volume ne illustra le principali caratteristiche – governance, forme giuridiche, aspetti finanziari, rapporti con gli enti pubblici locali – e ne esamina l’efficacia come strumento di sviluppo locale.

Pier Angelo Mori è professore ordinario di Economia politica nell’Università di Firenze. Jacopo Sforzi, PhD in Sociologia economica all’Università di Brescia, è ricercatore presso Euricse (European Research Institute on Cooperative and Social Enterprises) di Trento.

 

 

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