"La tratta di persone è una grave violazione dei diritti umani, tra cui quelli alla dignità, all'integrità fisica e psichica, alla libertà di movimento, alla libertà dalla tortura e, nei casi più gravi, dello stesso diritto alla vita. Il governo italiano deve colmare un ritardo di oltre due anni e dotarsi degli strumenti adeguati ad assicurare protezione e rispetto dei diritti delle persone vittime di tratta, comprese le donne e le bambine costrette alla prostituzione" - ha dichiarato Cecilia Nava, vicepresidente della Sezione Italiana di Amnesty International.

Sempre in occasione del 25 novembre, Amnesty International renderà noto un programma d'azione in 6 punti denominato "Scuole sicure per tutte le bambine". L'organizzazione per i diritti umani chiederà a tutti i governi di attuare questo programma.
In tutto il mondo le bambine fanno i conti con la violenza mentre si dedicano alla loro istruzione. Alcune subiscono danni a lungo termine alla loro salute fisica e mentale. Molte hanno paura di andare a lezione. Il risultato è che numerose bambine sono allontanate dalla scuola, la abbandonano o non partecipano pienamente alla vita scolastica. I loro diritti umani - il diritto di essere libere dalla violenza, il diritto all'uguaglianza e all'istruzione - sono violati.

I diritti delle bambine sono definiti dal diritto internazionale dei diritti umani e dalle leggi nazionali. I governi sono obbligati a rispettarli, a proteggere le bambine dagli abusi e a fare in modo che i loro diritti siano trasformati in realtà. Gli insegnanti e il personale scolastico agiscono per conto dello Stato e per questo condividono tali responsabilità. Anche altri soggetti hanno un ruolo da giocare in questo contesto. Genitori, leader di comunità e Organizzazioni non governative possono sostenere gli sforzi del governo e della scuola collaborando a piani d'azione, denunciando la violenza e fornendo formazione e servizi basati sui diritti umani.

Per fermare la violenza connessa all'ambiente scolastico è necessario combattere la discriminazione all'interno delle scuole stesse e nell'ambito più ampio della comunità. Occorre dare ascolto alle voci delle bambine e prendere in considerazione le loro esperienze quotidiane e i loro bisogni.

Amnesty International chiede quindi alle autorità di governo e agli enti pubblici, tra cui le scuole, di intraprendere immediatamente, in collaborazione con tutti gli altri soggetti coinvolti, sei azioni.

Non possono esserci scuse, né eccezioni, né ritardi.

1: Proibire ogni forma di violenza contro le bambine, comprese le punizioni corporali, gli abusi verbali, le molestie, la violenza fisica, gli abusi psicologici, la violenza e lo sfruttamento sessuale. Varare e attuare leggi, politiche e procedure adeguate.
2: Rendere la scuola un ambiente sicuro per le bambine attraverso l'attuazione di piani d'azione nazionali che affrontino la violenza contro le bambine in ambito scolastico. Tali piani dovrebbero comprendere linee guida per le scuole, una formazione obbligatoria per gli insegnanti e gli studenti, la nomina di un funzionario di governo responsabile e fondi pubblici adeguati. Assicurare che le scuole abbiano servizi igienici separati per sesso, dormitori sicuri e strutture sportive e per il gioco sorvegliate.
3: Rispondere agli episodi di violenza contro le bambine attraverso meccanismi di segnalazione e denuncia riservati e indipendenti, indagini efficaci, procedimenti penali laddove appropriati e fornitura di servizi per le vittime e le sopravvissute alla violenza. Assicurare che tutti i casi di violenza contro le bambine siano denunciati e registrati e che le persone accusate di stupro, violenza sessuale o altri reati penali ai danni di minori non siano impiegate nelle scuole.
4: Fornire servizi di sostegno alle bambine che hanno subito violenza, compresa l'assistenza socio-psicologica, le cure mediche, le informazioni su Hiv/Aids, i farmaci e i servizi di base, le informazioni complete sui diritti sessuali e riproduttivi e il sostegno al reintegro nel sistema scolastico di bambine sieropositive, ragazze madri, in gravidanza o sposate.
5: Rimuovere gli ostacoli per l'accesso delle alunne alla scuola eliminando tutte le tasse, dirette o indirette, sulla scuola primaria, rendendo la scuola secondaria accessibile a tutte e sviluppando programmi che garantiscano l'accesso delle bambine appartenenti a gruppi emarginati.
6: Proteggere le bambine dalla violenza sviluppando e attuando codici di condotta indirizzati a tutto il personale scolastico e agli studenti. Formare il personale scolastico su strategie di intervento rapide che affrontino le molestie e la violenza contro le bambine nella scuola.

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