Nell’ambito della cosiddetta “pace fiscale” - varata nei giorni scorsi dal Governo e già entrata in vigore – si segnala una norma dettata in modo specifico per le associazioni e le società sportive dilettantistiche che risultino iscritte al Coni.
La norma prevede infatti la possibilità anche per tali enti di accedere alla sanatoria fiscale (tecnicamente si chiama “definizione agevolata”) in presenza di determinati requisiti previsti espressamente. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta:
1. innanzitutto è sancita la possibilità di regolarizzare la propria posizione fiscale attraverso la presentazione di una dichiarazione integrativa speciale, seppur nel limite complessivo di 30.000 euro di imponibile annuo. Occorre però prestare attenzione agli altri presupposti prescritti dalla legge: in particolare, al fatto che tale sanatoria non è ammessa qualora l’ammontare delle sole imposte accertate (o in contestazione) per ciascun periodo d’imposta, sia superiore a 30 mila euro per ciascuna imposta;
2. è poi possibile chiudere la partita con il Fisco nel caso in cui all’associazione sportiva sia stato notificato un atto tipico del procedimento di accertamento tributario (ad esempio, un avviso di accertamento oppure un avviso di rettifica o di liquidazione): in questi casi la definizione agevolata è subordinata al pagamento di un importo pari al 50 per cento delle maggiori imposte accertate, e al 5 per cento di sanzioni ed interessi. Si tenga presente che l’Iva è invece dovuta per intero;
3. anche per associazioni e società sportive dilettantistiche, infine, è ammessa la definizione agevolata delle liti fiscali pendenti: gli importi dovuti dall’ente variano a seconda del grado di giudizio nel quale pende la controversia (Commissione tributaria di primo o di secondo grado).
La convenienza o meno di accedere a tali tipologie di sanatoria andrà verificata caso per caso, alla luce delle singole situazioni che si prospettano.