Di Anna Maria Asprone Il clima mite di questi ultimi giorni, indizio certo della primavera ormai alle porte ha fatto tirare un respiro di sollievo un po' a tutti. Gente comune che ha iniziato a programmare una Pasqua fuori porta ma, anche commercianti, già danneggiati dall gelate delle passate settimane che hanno rovinato molti prodotti ortofrutticoli e hanno fatto schizzare i prezzi di molti generi di largo consumo, fondamentali sulla tavola pasquale, primo tra tutti il carciofo indispensabile per il tradizionale «pinzimonio». Per ora non emergono grossi «picchi» tra i prezzi di qualche settimana fa e quelli degli ultimi sette giorni, rilevati durante il sondaggio che il Mattino sta portando avanti da tempo con il monitoraggio dei prezzi di quattro quartieri presi a campione. Ma il timore dei rincari è più che legittimo per le casalinghe ma anche da parte delle associazioni dei consumatori che si sono già organizzati per fronteggiare eventuali aumenti ingiustificati. «È proprio così - spiega Benedetto Di Meglio presidente della Federconsumatori - con l'avvicinarsi delle festività pasquali e della primavera iniziano i balletti dei prezzi dei prodotti soprattutto quelli di tradizione. Le notizie che stiamo raccogliendo, da fornitori e prime verifiche sul campo, non sono una sorpresa. Non solo le uova pasquali e le colombe anche se sono già aumentate del 20% rispetto all'anno scorso ma anche degli ortaggi tradizionali». E proprio negli ultimi giorni prima delle feste si verificano episodi di scaltra e mera speculazione. «Accade soprattutto con alcuni prodotti come i carciofi - spiega Gianni De Luca, segretario della Federconsumatori - le famose «mammarelle». Adesso ad esempio non se ne vedono molti. Poi saranno tirati fuori alla fine a prezzi da capogiro. Per molti altri generi gli aumenti potrebbero essere giustificati anche dai rincari della benzina. Nei prossimi giorni- concludono - manderemo i nostri ispettori nei mercatini e supermercati per una verifica finale sui prezzi, sugli obblighi di esporli al pubblico e sulla qualità dei prodotti. Abbiamo già predisposto un modulo di segnalazione per i vigili urbani, la Guardia di Finanza, i Nas e le istituzioni comunali competenti; le segnalazioni di irregolarità saranno inviate via fax man mano che giungeranno al nostro sportello». Per l'Adoc, invece, sarebbe necessaria una presa di coscienza da parte delle categorie commerciali. «Se i commercianti - puntualizza Gianni Citarella, responsabile dell'Adoc - non si danno una regolata rendendosi conto che ad un certo punto la gente non comprerà più se non l'indispensabile, la crisi sarà sempre più profonda per molti settori». Il Mattino, 16 marzo 2005

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