Due di questi dossier, chiamati Plan Victoria 82 e Plan Operativo Sofía, contengono dettagli su operazioni militari culminate in massacri, molti dei quali sono riportati nel rapporto della Commissione per il chiarimento storico del 1997. Tra le operazioni militari menzionate nei dossier, si fa riferimento a sei massacri che ebbero luogo tra luglio e settembre 1982 a Barillas e Nentón (entrambe nel dipartimento di Huehuetenango), Plan de Sánchez (dipartimento di Baja Verapaz), San Francisco Javier, Vibitz e Chicamán (dipartimento del Quiché), in cui oltre 750 persone vennero uccise dai soldati, che si resero responsabili anche di stupri e torture. Queste operazioni militari costituirono probabilmente il prodromo per i massacri commessi quando Ríos Montt era capo di Stato.
Il ministero della Difesa si è opposto alla diffusione dei dossier e alla loro trasmissione ai tribunali. La posizione del ministero si basa sull'articolo 30 della Costituzione, che stabilisce che tutte le informazioni sul governo sono pubbliche a eccezione di quelle relative all'esercito, alla sicurezza diplomatica e a quella nazionale. Inoltre, il ministero fa riferimento al decreto n. 06-2005 (Acuerdo Ministerial del Ministerio de Defensa Nro. 06-2005), secondo il quale dev'essere lo stesso ministero della Difesa a decidere se dei documenti potranno essere resi pubblici o meno.
Nel 2006 le Organizzazioni non governative che si stanno occupando di questa vicenda hanno avuto accesso alle copie di entrambi i Piani e le hanno inviate alla pubblica accusa. Questa ha poi chiesto al giudice del procedimento di citare in giudizio il ministro della Difesa affinché fornisse gli originali dei Piani così da confermarne la loro autenticità. A loro volta, nei mesi successivi, il ministero della Difesa e gli avvocati di Ríos Montt sono stati protagonisti di varie iniziative giudiziarie volte a evitare la consegna dei dossier.
Il 19 luglio 2007 la Prima sezione della Corte d'appello ha deliberato contro il ministero della Difesa e contro Ríos Montt, ordinando al ministero di fornire i documenti originali e confermare la loro autenticità. In quel momento, le Organizzazioni per i diritti umani del Guatemala hanno espresso preoccupazione per la possibile distruzione dei documenti da parte dell'esercito per evitare che venissero resi pubblici. Gli avvocati di Ríos Montt hanno presentato un altro ricorso alla Corte costituzionale. A ottobre la Corte non aveva ancora deliberato sul ricorso. Una revoca dell'accordo ministeriale 06-2005 rappresenterebbe un significativo passo avanti per mettere a disposizione i dossier in quanto eliminerebbe almeno in parte le basi legali addotte da chi si oppone alla loro consegna.
Il 15 ottobre il vicepresidente della Repubblica, Eduardo Stein, in un incontro a Londra con Amnesty International, si è impegnato a esaminare a fondo la questione dell'accordo ministeriale 06-2005 e il ruolo che il governo potrebbe giocare nella consegna dei dossier.
E' possibile sottoscrivere on line la petizione di Amnesty International al vicepresidente del Guatemala , affinché intraprenda le azioni necessarie a rendere pubblici i dossier militari Plan Victoria 82 e Plan Operativo Sofía, essenziali nel quadro delle indagini giudiziarie per il genocidio avvenuto in Guatemala negli anni 1982-1983, quando era presidente il generale Efraín Ríos Montt.