'Risocializzare il lavoro' vuol dire innanzitutto «ricostruire insieme un nuovo senso del lavoro», «ridare al lavoro un significato condiviso». Spiegano il presidente Olivero nel suo intervento: «Oggi il lavoro si è 'relativizzato'. Frammentato e individualizzato, ha perso identità e significato, ha aumentato il suo costo ma non il suo valore. Non è dunque più sufficiente, per quanto sempre indispensabile, dare risposte concrete ai problemi contingenti, come noi facciamo ad esempio con i nostri servizi. Ma diventa fondamentale impegnarsi a ricreare legami e reti di vicinanza non solo tra lavoratori, ma tra questi e il territorio. Trovare o inventare spazi e occasioni in cui ciascuno possa raccontare la propria esperienza e confrontarla con quella degli altri. Promuovere un'azione associativa, culturale e formativa per ritrovare un senso alto del lavoro una nuova sua nuova identità sociale». Per fare questo è necessario muoversi - per le Acli - su diversi livelli. Innanzitutto «impegnarsi per costruire una politica del lavoro 'life friendly», amica della vita, a partire dalla dimensione personale, 'antropologica'. «Il lavoro non può 'consumare' le persone. La sua riduzione a valore di mercato, la competitività esasperata, lo stress da iper-lavoro, hanno conseguenze a volte dilanianti sulla vita personale e familiare. In questo senso occorre trovare forme nuove e concrete per riaffermare il primato della persona sul lavoro e del lavoro sul capitale. In questo senso deve essere inteso anche il nostro impegno per il rispetto del riposo e della festività domenicale». Una seconda strada mira a «recuperare la socialità del lavoro, a ricostruire la solidarietà tra lavoratori, e tra questi e il territorio». «I processi di frammentazione e individualizzazione del lavoro, lasciati a se stessi, corrono il rischio di ledere i legami tra le persone. Ricostruire relazioni e solidarietà è allora un punto da cui ripartire, per rilanciare e promuovere anche in futuro i valori della mutualità e della cooperazione che da sempre si collegano alla cultura dei lavoratori. Bisogna promuovere forme di associazionismo per superare le situazioni di solitudine ed incomunicabilità, nelle quali i lavoratori si trovano spesso ad operare. Fare gruppo è il modo di passare dalla società liquida a quella del coagulo, alla valorizzazione del capitale sociale che è promotore di sviluppoAi nostri servizi accedono tante persone, tanti lavoratori. Abbiamo l'opportunità di offrire loro la possibilità di fare rete. C'è quindi un obiettivo da perseguire: passare dalla risposta ad un bisogno al coinvolgimento della persona, dall'utenza alla partecipazione». Infine un terzo livello d'azione. «Per ridare un senso al lavoro - affermano le Acli - è necessario recuperarne la dimensione etica. Abbiamo sempre più bisogno, oggi, di un'etica del lavoro orientata al bene comune. Lavorare acquista un ulteriore significato quando ci si interroga sulle conseguenze dei risultati di ciò che si produce, se il frutto del nostro lavoro distrugge l'ambiente, o se è indirizzato unicamente a incrementare le spese delle famiglie italiane. Un lavoro economicamente virtuoso è indirizzato al bene comune, perché concilia sviluppo economico con l'innovazione, con la crescita sociale e la compatibilità ambientale». A partire da quest'opera complessiva di 'risocializzazione' potrà essere possibile - secondo le Acli - «affrontare le nuove sfide del mondo del lavoro nella prospettiva del mutamento e non nell'irrigidimento», a partire dalle due questioni centrali della sicurezza e della formazione. Per la prima, l'obiettivo è «tutelare tutte le forme di lavoro, in particolare quelle atipiche, partendo da una riforma organica degli ammortizzatori sociali, fino ad arrivare alla soppressione delle varie forme di illegalità che sono il primo attentato alla sicurezza dei lavoratori». Per la seconda, la consapevolezza è che «un mercato del lavoro aperto, in una società della conoscenza, richiede una sempre maggiore professionalizzazione del lavoratore. C'è dunque bisogno di una formazione continua che colga anche l'importanza di offrire criteri intelligenti di scelta per indirizzare la propria carriera professionale».

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