di Ilaria Borletti
Il Terzo Settore italiano è più europeo e più indipendente; il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri di oggi rivoluziona il trattamento fiscale delle donazioni liberali alle organizzazioni nonprofit e ne libera il potenziale di crescita, come avviene nel resto dei Paesi più avanzati.
E' stata finalmente trasformata in legge la proposta formulata due anni fa dal Summit della Solidarietà, dal Forum del Terzo Settore e dal Settimanale Vita, proposta presentata in Senato in modo bipartisan, nel dicembre 2002, dai Senatori Giorgio Benvenuto e Giorgio Iannone, legge sostenuta e firmata da oltre 60.000 associazioni nonprofit italiane.
E' una legge che avvicina l'Italia all'Europa e segna il primo passo di un percorso di riconoscimento di tutto il Terzo Settore da parte della politica e del Governo. Un percorso che vede il nostro Paese in grave ritardo rispetto ai Paesi più avanzati, dove invece è ben riconosciuto il valore reale del Terzo Settore e il suo insostituibile contributo al benessere di tutta la società.
La legge per la defiscalizzazione, ricordiamolo, rende le donazioni direttamente deducibili dal reddito, fino a un massimo di 70.000 euro e al 10% dell'imponibile. In questo modo non si pagano più imposte sulle donazioni effettuate e si incentiva la crescita delle erogazioni liberali all'intero nonprofit italiano.
E' solo un primo riconoscimento, ancora purtroppo claudicante, soprattutto nella limite massimo, stabilito in 70.000 Euro, posto alle donazioni deducibili. La deducibilità diretta è infatti un forte incentivo soprattutto per le grandi donazioni, che hanno un impatto significativo nella vita delle realtà nonprofit e che stanno crescendo anche nel nostro Paese.
Il limite massimo alle erogazioni liberali è penalizzante soprattutto per le donazioni aziendali, che sono in grande sviluppo in Italia grazie alla diffusione della responsabilità sociale d'impresa, significativamente sostenuta anche dal Ministero del Welfare. Appare quindi bizzarro che il Ministero con una mano sospinga la generosità aziendale e con l'altra la limiti fiscalmente.
Le ricerche economiche effettuate nel 2002 e 2003 dal Summit della Solidarietà indicano che gli effetti di una defiscalizzazione delle donazioni al nonprofit avranno effetti benefici non solo sulle tasche dei donatori e sulle risorse del Terzo Settore, ma anche sulle casse dello Stato.
Il meccanismo messo in moto dalla defiscalizzazione è infatti duplice: il donatore non paga più le imposte sulle somme donate, quindi ha maggiore disponibilità economica, che si trasforma anche in nuove donazioni; queste maggiori donazioni aumentano le risorse delle organizzazioni nonprofit, che avranno, di conseguenza, meno bisogno di sostegno pubblico. In sostanza, il nonprofit fa bene anche alle casse dello Stato. Un Terzo Settore più forte economicamente funziona meglio ed è anche indipendente dallo Stato e dai limiti, oggi crescenti, imposti dal Bilancio dello Stato e dalle normative europee.
Il Summit della Solidarietà esprime quindi grande soddisfazione per questo importante risultato ottenuto da tutto il Terzo Settore, dopo una battaglia, talvolta difficile, durata due anni e che ha visto la collaborazione e l'appoggio di oltre 60.000 associazioni e di 100.000 cittadini.
Summit della Solidarietà, 14 marzo 2005