La maggior parte delle statistiche ufficiali relative ai malati di AIDS sono generalmente ricavate dal numero di persone che si recano presso i centri sanitari. C'è però una crescente parte di popolazione infettata che vive (e perciò muore) per le strade. Ci sono adulti e bambini che vivono in un mondo parallelo e invisibile. Quando muoiono, nessuno lo sa; nessuno chiede le cause della loro morte.
In Bolivia, per ragioni diverse, sempre più bambini scappano di casa, vagano in gruppi per le strade. Molti bambini sieropositivi si infettano all'inizio della loro adolescenza. Talvolta persino due o tre generazioni di bambini vivono per le strade, spesso sono ragazze che diventano madri all'età di 13 o 14 anni.
La storia di Juana, sieropositiva Juana (22 anni) è scappata di casa a soli 12 anni, ha vissuto per strada con altri bambini, abusando di sostanze come alcool di cattiva qualità o diluente (proprio il solvente utilizzato in pittura!). Juana ha quattro figli da padri diversi. Il primo bimbo l'ha dato in adozione ad una coppia, gli altri due sono stati accolti in un centro.
Quando l'ultimo marito di Juana è morto di AIDS, anche lei ha fatto il test e ha scoperto di essere malata.
L'ultimo figlio di Juana ha vissuto con lei per tre anni. Poi i vicini l'hanno denunciata per maltrattamenti e così il difensore civico ha chiesto l'ammissione del bimbo in un Villaggio SOS. Juana era in fase terminale e non ha reclamato il suo bambino. Oggi non si hanno sue notizie e probabilmente è morta.
Il bambino che non aveva nessun altro parente che potesse prendersi cura di lui, è rimasto nel Villaggio SOS . Fortunatamente lui è sano.
Ora ha cinque anni ed è felice. Gli piace disegnare e pitturare e non ricorda nulla di sua madre o del suo passato. Non sa di essere stato salvato dalla strada e dall'HIV. Il suo più grande desiderio è di andare a scuola il prossimo anno.