Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani intervengono con un commento del presidente Andrea Olivero nella giornata di presentazione del bilancio della Consultazione nazionale su Ogm e modello di sviluppo agroalimentare, promossa dal 15 settembre al 15 novembre dalla Coalizione ItaliaEuropa - liberi da Ogm, cui le Acli hanno dato un contributo importante sul territorio.

«E' stata un'esperienza di mobilitazione straordinaria - ha commentato Olivero - sia per numero di firme raggiunte, sia per la rappresentatività delle realtà coinvolte e presenti nella coalizione. Un esempio di democrazia partecipativa che contraddice nei fatti i teorici dell'antipolitica. E' chiaro che nelle questioni che toccano sempre più da vicino la vita delle persone, i cittadini vogliono essere ascoltati e la politica ha l'obbligo di farlo».

«E' stata una battaglia d'avanguardia - precisa il presidente delle Acli -. L'orientamento di fondo della campagna è volto a coniugare libertà e responsabilità, sviluppo ed etica del limite, secondo un principio di precauzione sul quale convergono ormai le diverse sensibilità laiche e religiose». E a chi sostiene che gli ogm darebbero un contributo determinante alla lotta contro la fame nel mondo, Olivero replica: «E' vero semmai il contrario. Un utilizzo estensivo di colture ogm provocherebbe un impoverimento della biodiversità e inciderebbe negativamente sulla tipicità e le produzioni dei Paesi poveri. Ma soprattutto, la fame nel mondo si combatte con la corresponsabilità dei popoli e delle persone, non con le deleghe in bianco alla scienza e all'economia. Il cuore delle sviluppo è sempre l'uomo e il suo territorio, non la tecnologia».

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