"Lo scopo dell'adozione internazionale è di permettere ad un bambino di trovare dei genitori, nel rispetto dei suoi diritti, e non di soddisfare il desiderio di genitori di avere un bambino a tutti i costi : non esiste alcun diritto ad avere un bambino! " E' questa la conclusione raggiunta oggi da Ruth-Gaby Vermot-Mangold (Svizzera, SOC), che ha parlato a nome del Comitato Affari sociali, Salute e Affari Familiari dell'Assemblea Parlamentare durante un incontro del Comitato a Parigi.
Nel suo rapporto, basato su visite ispettive in Ucraina e Moldova, Vermot-Mangold ha fortemente condannato l'uso crescente di circuiti alternativi che possono incoraggiare la sparizione di neonati per l'adozione illegale in Europa. Ha denunciato il pieno sviluppo di un traffico di neonati in Moldova, doce 61 casi sono stati portati davanti ai Tribunali nel 2006.
In Ucraina, lo stesso Rapporteur è venuto a conoscenza di casi di bambini spariti alla nascita e dichiarati dal personale ospedaliero come nati morti alle madri, mentre di fatto venivano probabilmente venduti per l'adozione.
Queste pratiche di furto e vendita di bambini, e in particolare di bambini appena nati, sono state facilitate dalla mancanza di chiare regolamentazioni relative allo stato civile in alcuni paesi, secondo Il Comitato che ha adottato oggi il rapporto della Sig. Vermot-Mangold sulla "Scomparsa di neonati per l'adozione illegale in Europa".
Questo è il motivo per il quale il Comitato richiede, a livello nazionale, l'introduzione di chiare leggi che governino il diritto di famiglia e, a livello internazionale, una revisione della Convenzione sull'Adozione Internazionale, che sottolinei gli interessi e i diritti del bambino, in modo da stabilire meccanismi per lo stretto controllo delle regole per l'adozione. "Nell'assenza si soluzioni nazionali, queste potranno assicurare una vita migliore per numerosi bambini, e evitare situazioni quali quelle recentemente accadute in Chad" ha detto la Sig. Vermot-Mangold.
Il Rapporto dovrebbe essere discusso dall'Assemblea del Consiglio d'Europa durante la sua sessione invernale (21-25 gennaio 2008).
http://assembly.coe.int/ASP/Press/StopPressView.asp?ID=1968