Reagendo alla svolta repressiva militare dello scorso fine settimana, l'organizzazione per i diritti umani ha chiesto l'immediato ritorno all'ordine costituzionale e il rilascio delle centinaia di persone arrestate sulla base dello stato d'emergenza.
"L'operato del generale Musharraf rappresenta un preciso attacco al sistema giudiziario, alla vivace comunità dei diritti umani, alla stampa indipendente e all'espressione del pacifico dissenso politico" - ha dichiarato Khan.
"Misure dipinte come necessarie per proteggere il paese costituiscono in realtà la completa abrogazione delle garanzie fondamentali sui diritti umani e lo smantellamento delle istituzioni e del sistema di pesi e contrappesi che sono alla base della stabilità del Pakistan".
Aggirando le norme costituzionali sulla dichiarazione dello stato d'emergenza, il generale Musharraf ha sospeso il diritto a non essere privati arbitrariamente della vita e i principi fondamentali del diritto a un processo equo. Sulla base delle norme e degli standard del diritto internazionale dei diritti umani, contenute nella stessa Costituzione del Pakistan, questi diritti devono essere rispettati integralmente e in ogni circostanza, a prescindere dall'esistenza di un'emergenza pubblica.
"L'operato di Musharraf suona come una beffa di fronte all'impegno proclamato nella dichiarazione dello stato d'emergenza di voler preservare l'indipendenza del potere giudiziario e lo stato di diritto" - ha proseguito Khan. I giudici sono stati sospesi e messi agli arresti domiciliari in piena violazione delle disposizioni fondamentali dei Principi delle Nazioni Unite sull'indipendenza dei giudici, i quali non possono essere rimossi dall'esecutivo, salvo nei casi di incapacità o di non idoneità a svolgere il proprio mandato.
Amnesty International teme che questo attacco alle istituzioni fondamentali di responsabilità, assieme alle prerogative arbitrarie dello stato d'emergenza, esacerberà le violazioni dei diritti umani già in corso nel paese, come i maltrattamenti e la tortura, le detenzioni arbitrarie, le sparizioni e l'uso eccessivo della forza per sopprimere il dissenso pacifico" - ha concluso Khan.
Ulteriori informazioni:
http://www.amnesty.it/pressroom/comunicati/CS126-2007.html