Cinque milioni di firme contro la pena di morte saranno presentate il 2 novembre prossimo al Presidente dell'Assemblea Generale dell'ONU, Srgian Kerim, da una delegazione della Comunità di Sant'Egidio e della World Coalition Against the Death Penalty. Le firme sono state raccolte in tutto il mondo per una petizione in favore di una Moratoria universale della Pena di Morte. Il 10 ottobre scorso il movimento internazionale ha fatto proprio il testo dell'appello di Sant'Egidio.
L'incontro, che avrà luogo alle 10,30 nell'ufficio di Srgian Kerim, avviene alla vigilia della discussione in Assemblea Generale della Risoluzione per una Moratoria Universale che verrà presentata nei prossimi giorni da circa 60 paesi, inclusa l'Unione Europea e paesi di cinque continenti.
La delegazione sarà guidata da Mario Marazziti, portavoce della Comunità di Sant' Egidio, e comprenderà Suor Helen Prejean, attivista americana per l'abolizione della pena di morte e la donna dietro il film Dead Man Walking, Barry Scheck, co-fondatore dell'Innocence Project, promotore dell'assoluzione di condannati innocenti tramite il test del Dna, rappresentanti della Texas Coalition Against the Death Penalty, Death Penalty Focus California, Murders' Victims Families for Human Rights (familiari delle vittime di omicidi contrari alla pena di morte) e ex detenuti del braccio della morte rivelatisi innocenti.
A seguire incontro con la stampa all'interno dell'ONU. Alla conferenza stampa interverranno, via video: il Rev. Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury (Londra), Adolfo Perez Esquivel, premio Nobel per la pace (Buenos Aires), il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Consiglio Pontificio Giustizia e Pace (Vaticano), e Siti Musdah Mulia, teologa musulmana dell'Università di Djakharta.