Da cinquant'anni è protagonista del dibattito culturale del paese, antenna sensibile alle trasformazioni sociali, e contribuisce all'allargamento delle basi del welfare sperimentando forme inedite, autogestite e spesso autofinanziate di intervento sociale. Con la sua capacità di promuovere relazioni positive fra le persone, l'associazionismo garantisce infatti alle politiche di welfare il valore aggiunto della partecipazione e della responsabilità civile, progetta e gestisce servizi mentre promuove socialità, cultura, diritti.

Oggi la rete dei volontari e degli operatori dell'Arci svolge un ruolo di primo piano in molti ambiti del welfare locale: attività di socializzazione per giovani e anziani, promozione culturale di base, prevenzione della marginalità sociale, accoglienza e integrazione dei migranti, servizi per l'infanzia e la famiglia, interventi nell'ambito del carcere, delle tossicodipendenze, della salute mentale, progetti di reinserimento sociale.

Le competenze e le esperienze acquisite in tanti anni di lavoro sociale fanno dell'Arci uno dei soggetti del terzo settore più impegnati nel dibattito culturale e politico sull'innovazione delle politiche sociali. La complessità delle trasformazioni di questi anni impone l'urgenza di potenziare e innovare il nostro sistema di welfare.

Potenziare il welfare vuol dire investire su uno sviluppo fondato sulla qualità sociale, la dignità, l'uguaglianza dei cittadini. Affermare nel senso comune una nuova idea di benessere che rafforza i legami sociali e restituisce valore allo spazio pubblico. Mettere al primo posto le persone, la prevenzione e la promozione sociale, rispondere alla nuova complessità dei soggetti portatori di diritti e dei bisogni, sostituire all'idea della riparazione quella della reciproca assicurazione all'interno di una comunità sociale.
Un modello di welfare governato da un forte ruolo pubblico a garanzia dell'universalità dei diritti, decentrato nel territorio ma capace di garantire unità e coerenza del sistema nazionale pur nell'autonomia di Regioni ed Enti Locali.

D'altra parte, la diffusione crescente della precarietà e dell'insicurezza sociale rende sempre meno facilmente separabili le aree dell'agio e del disagio e richiede risposte flessibili per intervenire su tutti gli aspetti della vita delle comunità. In molte aree del paese si stanno sperimentando risposte articolate, più appropriate ai bisogni dei cittadini, partendo dalle risorse del territorio, dalle reti solidali e da una programmazione in grado non solo di intervenire in termini risarcitori nelle aree del disagio, ma anche di aprire a tutti nuove opportunità per una diversa qualità della vita.

Col seminario nazionale in programma a Torino dall'8 al 10 novembre, l'Arci intende approfondire questi temi e mettere a punto il suo programma di lavoro nell'ambito delle politiche di welfare, attraverso il confronto fra dirigenti e operatori dell'associazione, rappresentanti del governo, delle istituzioni locali ed esperti del settore.

Programma alla pagina: http://www.arci.it/news.php?id=8564

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