Amnesty International ha pubblicato oggi un rapporto in cui segnala che gli scontri tra i gruppi palestinesi Hamas e Fatah nella Striscia di Gaza hanno già causato, quest'anno, 350 morti e hanno provocato gravi violazioni dei diritti umani, non solo a Gaza ma anche in Cisgiordania.
Il rapporto, di 57 pagine, accusa Hamas di aver fatto sempre maggiore ricorso alla detenzione arbitraria e alla tortura, da quando a giugno ha assunto il potere nella Striscia di Gaza. Hamas ha inoltre autorizzato le proprie forze ad attaccare e aggredire manifestanti pacifici e giornalisti che seguivano le proteste.
Per quanto riguarda la Cisgiordania, Amnesty International accusa le forze fedeli al presidente palestinese Mahmoud Abbas di aver arrestato arbitrariamente centinaia di sostenitori di Hamas e di non aver intrapreso alcuna azione nei confronti dei militanti di Fatah responsabili di rapimenti, incendi e altri attacchi.
"I dirigenti di Hamas e Fatah devono prendere provvedimenti immediati per spezzare il ciclo dell'impunità che continua ad alimentare le violazioni dei diritti umani, tra cui detenzioni arbitrarie, rapimenti, torture e maltrattamenti" - ha dichiarato Malcolm Smart, direttore del Programma Medio Oriente di Amnesty International.
"La perdurante lotta tra le due fazioni sta avendo un effetto devastante sulla popolazione palestinese, specialmente nella Striscia di Gaza, acuendo la crisi umanitaria e dei diritti umani provocata dalle azioni militari e dai blocchi ordinati da Israele". Nel suo rapporto, Amnesty International chiede l'istituzione di una commissione di esperti indipendenti che indaghi sulle violazioni dei diritti umani commesse da Hamas e Fatah dall'inizio del 2006; l'organizzazione chiede inoltre ai dirigenti di entrambe le parti di impegnarsi ad attuare le raccomandazioni della commissione.
Nell'ultimo anno, la violenza tra le fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza ha raggiunto un livello senza precedenti fino al culmine del giugno di quest'anno, quando Hamas ha assunto il controllo delle forze di sicurezza dell'Autorità palestinese. Secondo Amnesty International, i gruppi armati e le forze di sicurezza di entrambi i gruppi hanno mostrato un flagrante disprezzo per la popolazione civile, lanciando attacchi indiscriminati e dando vita a scontri a fuoco all'interno di zone residenziali. Gli abitanti di Gaza sono rimasti praticamente prigionieri nelle proprie abitazioni e numerose decine di persone che non prendevano parte ai combattimenti, bambini compresi, sono state uccise.
Il rapporto di Amnesty International contiene atroci testimonianze di vittime di violazioni dei diritti umani, appartenenti a entrambe le fazioni, e di persone che sono rimaste comunque direttamente coinvolte negli scontri armati nella Striscia di Gaza. Le forze di sicurezza rivali, che avrebbero dovuto proteggere la popolazione e rafforzare il rispetto della legge, hanno tradito il proprio compito attraverso una condotta faziosa.
Insieme ai gruppi armati che fungono come loro miliziani, hanno loro stesse violato la legge e commesso gravi violazioni dei diritti umani nella totale impunità.
La decisione del presidente Abbas di sospendere le attività delle forze di sicurezza e delle istituzioni giudiziarie dell'Autorità palestinese nella Striscia di Gaza, conseguente alla presa del potere da parte di Hamas, ha creato un vuoto legale e istituzionale, favorendo la creazione, da parte di Hamas, di un sistema parallelo di forze dell'ordine e di sicurezza che, secondo Amnesty International, manca di formazione e di meccanismi di garanzia e non è chiamato a rispondere del proprio operato.
Il risultato è che ora a Gaza gli arresti arbitrari e la tortura nei confronti dei detenuti sono una pratica diffusa, così come gli attacchi contro i manifestanti e i giornalisti che seguono le proteste.
L'iniziale miglioramento delle condizioni di sicurezza, seguito alla presa del potere da parte di Hamas, si sta velocemente erodendo. In Cisgiordania, le violazioni dei diritti umani da parte delle forze di sicurezza dell'Autorità palestinese sono a loro volta massicce, anche se meno conosciute.
La comunità internazionale pare intenzionata a non prendere una posizione forte, alla vigilia della conferenza promossa dagli Usa per tentare di resuscitare gli accordi di pace tra il governo israeliano e il governo di emergenza dell'Autorità palestinese. Centinaia di sostenitori o presunti simpatizzanti di Hamas sono stati imprigionati arbitrariamente dalle forze di sicurezza dell'Autorità palestinese; le violazioni delle procedure detentive sono all'ordine del giorno e le denunce di maltrattamenti e torture si fanno sempre più frequenti.
Le persone arrestate sono tenute in luoghi non autorizzati dalla legge e le forze di sicurezza spesso ignorano le ordinanze dei giudici di rilasciare i prigionieri nei confronti dei quali non vi sono prove.
Il governo di emergenza dell'Autorità palestinese non ha preso provvedimenti nei confronti degli uomini armati appartenenti a Fatah, che hanno sequestrato sostenitori di Hamas e incendiato abitazioni, uffici commerciali e sedi di organismi umanitari, nonostante gli autori di questi episodi siano spesso persone ben note e le forze di sicurezza fossero al corrente del loro operato.
L'arresto e l'imprigionamento di oltre 1000 presunti sostenitori di Hamas, molti dei quali non sono accusati di alcun crimine, si pone in netto contrasto con il mancato arresto, da parte dell'Autorità palestinese, dei membri delle Brigate dei martiri di al-Aqsa, il braccio armato di Fatah, responsabile di uccisioni sommarie, catture di ostaggi, incendi e altri attacchi contro persone e proprietà.
"L'assenza di legge che negli ultimi anni ha predominato in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, culminata negli scontri tra fazioni di giugno, è in gran parte il risultato del fallimento, prolungato e sistematico, dell'Autorità palestinese di mantenere e rafforzare la legge" - ha commentato Smart.
Il rapporto di Amnesty International chiede alla comunità internazionale di porre fine alla vendita e al trasferimento di armi a entrambe le parti, fino a quando non vi saranno esplicite garanzie che non verranno usate per violare i diritti umani. "La comunità internazionale deve ottenere da tutte le parti palestinesi il rispetto dei medesimi standard internazionali sui diritti umani" - ha concluso Smart.
"Deve inoltre garantire che la popolazione della Striscia di Gaza non sia punita per le posizioni e i comportamenti dell'amministrazione di Hamas e assicurare che l'assistenza di emergenza essenziale per proteggere i diritti umani fondamentali non sia mai usata come uno strumento di ricatto per perseguire obiettivi politici".