Abbiamo intervistato il Dr. Abenavoli, Presidente di
Emergenza Sorrisi, Ong protagonista del progetto di primissima emergenza “Assistenza sanitaria ai migranti e alla popolazione libica”, realizzato in partnership con il National Center of Disease Control del Ministero della Sanità libica. L’iniziativa, incentrata sul servizio di assistenza sanitaria multi specialistica per la popolazione dei centri per migranti e rifugiati di Tripoli, è stata finanziata a febbraio dalla Cooperazione Italiana nell’ambito dell’“Iniziativa di emergenza a favore della popolazione dei centri migranti e rifugiati di Tarek Al Sika, Tarek Al Matar e Tajoura in Libia”.
Abenavoli. Che cosa ha spinto Emergenza sorrisi a prendere parte all' "Iniziativa di emergenza a favore della popolazione dei centri migranti e rifugiati di Tarek Al Sika, Tarek Al Matar e Tajoura in Libia” promossa dalla Cooperazione Italiana?
Bazzanella. Per la nostra Ong a carattere prevalentemente medico, la possibilità di offrire un supporto sanitario specialistico a persone che oltre ad avere abbandonato la propria terra, ad avere subito soprusi inimmaginabili, si sono ritrovati rinchiuse in condizioni di estremo disagio, ci ha spinto a provare a offrire un conforto utilizzando proprio le nostre competenze.
A. Come si compone un modello valido di sostenibilità - economica e sociale - in grado di sorreggere l'organizzazione di un progetto di primissima emergenza come quello che si è appena concluso? Quali sono le fonti di finanziamento e le condizioni dell'ambiente sociale in cui viene implementato?
B. La nostra idea è stata quella di preparare dei colleghi medici libici a fornire un'adeguata risposta alle necessità dei migranti detenuti specialmente per affrontare gli aspetti di grave disagio psichico e di patologie infettive tipiche di ambienti chiusi con diverse popolazioni radunate e con condizioni igieniche precarie. Abbiamo inoltre predisposto ambienti adeguati dove realizzare le attività mediche fornendo poi farmaci e presidi medici essenziali. Terminata questa parte del progetto siamo adesso impegnati a raccogliere fondi per mantenere in essere le attività mediche iniziate e al contempo abbiamo donato i presidi dove potere svolgere le visite alle istituzioni locali in attesa che, al di là delle nostre attività, diventino per la sanità locale dei punti di riferimento da utilizzare in autonomia e sostenere
A. Che cosa resta da fare ancora per garantire una buona assistenza sanitaria ai migranti e alla popolazione libica travolta dal fenomeno migratorio e alle prese con una situazione quasi cronica di instabilità politica all'interno del paese Nord africano?
B. Il modello da noi proposto sembra funzionare molto bene e potrebbe essere implementato con altre figure sanitarie specialistiche ma ritengo essenziale favorire un reale sviluppo nei Paesi di origine dei migranti. Un esempio: siamo tornati da una settimana da Mogadiscio dove abbiamo realizzato con successo una missione chirurgica. Solo la nostra organizzazione su invito delle istituzioni locali ha avuto la determinazione di andare e lavorare con i medici locali offrendogli supporto e formazione con l'impegno di ritornare in primavera. La Somalia rappresenta un Paese di forti pulsioni emigratorie per il clima di insicurezza presente che limita qualsiasi attività imprenditoriale interna e dagli altri Paesi. Perché non se ne parla e perché l'Europa non se ne occupa? Unire le forze, rendere il Paese - già ricchissimo di risorse naturali e possibilità di sviluppo del turismo, pesca etc - nuovamente vivo e attivo favorirebbe l'occupazione, lo sviluppo ed eliminerebbe la necessita di emigrare.
Proponiamo di seguito il comunicato stampa diffuso il 31 luglio scorso sul progetto umanitario sviluppato da Emergenza Sorrisi.
EMERGENZA SORRISI/LIBIA: INSTALLATI 3 CENTRI MEDICI E VISITATI 992 PERSONE NEI CENTRI PER MIGRANTI E RIFUGIATI DI TRIPOLI
Roma 31 luglio 2018 - La ONG Emergenza Sorrisi ha concluso il progetto di primissima emergenza “Assistenza sanitaria ai migranti e alla popolazione libica”, che è stato realizzato in partnership con il National Center of Disease Control del Ministero della Sanità libica. L’iniziativa, incentrata sul servizio di assistenza sanitaria multi specialistica per la popolazione dei centri per migranti e rifugiati di Tripoli, è stata finanziata a febbraio dalla Cooperazione Italiana nell’ambito dell’ “Iniziativa di emergenza a favore della popolazione dei centri migranti e rifugiati di Tarek Al Sika, Tarek Al Matar e Tajoura in Libia”.
L'intervento mirava a realizzare un servizio di assistenza sanitaria volto a migliorare le condizioni igienico-sanitarie, psicosociali e nutrizionali della popolazione dei tre centri migranti e della popolazione libica residente nelle aree vicine ai centri. Le azioni proposte miravano da un lato a rafforzare la presenza sanitaria e psicologica nei tre centri migranti e dall’altra a rafforzare la capacità operativa del personale sanitario in loco.
L’assistenza sanitaria a favore della popolazione dei centri è garantita dalla creazione di tre Centri Medici specialistici allestiti in moduli shelter appositamente realizzati ed equipaggiati con attrezzature mediche in grado di garantire check-up medici, analisi e distribuzione di medicinali e cura di patologie specifiche. Grazie ai tre centri medici, organizzati in ambulatori e provvisti di medicinali di prima necessità, nel corso del progetto sono state effettuate 992 visite di cui 439 a donne e bambini. Al termine del progetto i centri medici specialistici sono stati consegnati ai direttori dei centri di detenzione di Tarek Al Sika, Tarek Al Matar e Tajoura,
Il servizio sanitario sarà svolto da personale medico locale opportunamente formato da Emergenza Sorrisi. Questa formazione si è sviluppata attraverso un percorso di aggiornamento dedicato alle malattie infettive e al trattamento dei casi post traumatici con particolare attenzione alla gestione delle situazioni di emergenza. Fino ad ora, i medici volontari della ONG hanno formato 12 medici locali che potranno offrire le loro competenze all’interno dei centri di detenzione per i migranti e i rifugiati e nei tre centri medici specialistici.
Le attività di assistenza sanitaria per le comunità ospitanti sono state invece realizzate grazie alla formazione specialistica di personale sanitario presso i centri medici di Alhuria Health Center vicino Tarek Al Sika, Abshusha Health Center vicino Tajoura e Abudaralghefari vicino Tarek Al Matar, dove ogni gruppo di medici ha un supervisore che ha partecipato all’aggiornamento medico organizzato da Emergenza Sorrisi a Tunisi.
L’Ambasciatore d’Italia a Tripoli ha espresso apprezzamento per l’eccellente lavoro svolto da Emergenza Sorrisi, commentando: “Il miglioramento delle condizioni umanitarie umanitarie dei migranti nei centri gestiti dal Governo libico è una componente centrale del modello italiano a sostegno degli sforzi libici per contrastare il traffico di esseri umani e meglio rispondere all’emergenza migratoria. Siamo l’unico Paese a dare risposte concrete ai bisogni dei migranti in Libia e delle comunità che li ospitano, e abbiamo scelto di farlo con le ONG italiane in considerazione della loro efficacia e competenza”.
“Grazie al finanziamento del Governo italiano, Emergenza Sorrisi ha voluto portare la propria esperienza e capacità di formazione professionale favorendo percorsi di crescita come già avviene negli altri paesi dove opera. Proprio perché sappiamo quanto la Libia sia attualmente un contesto difficile e sicuramente spinoso abbiamo sentito il dovere morale e professionale di aiutare questi nostri vicini che patiscono da anni un autentico ‘calvario’” – sottolinea Fabio Massimo Abenavoli Presidente di Emergenza Sorrisi, stilando un bilancio positivo dell’iniziativa umanitaria appena conclusa.