Amnesty International ha chiesto oggi al governo sudanese di cessare di ostacolare il rapido dispiegamento in Darfur dell'Unamid, la Missione Onu/Unione africana che entro la fine di dicembre dovrebbe prendere il posto dell'Amis (Missione dell'Unione africana in Sudan). In un rapporto diffuso oggi, Amnesty International denuncia i principali ostacoli e ritardi frapposti dal governo sudanese al dispiegamento dell'Unamid e stigmatizza l'atteggiamento della comunità internazionale, che non offre all'Unamid l'equipaggiamento necessario, come ad esempio elicotteri militari. "L'insicurezza che domina in Darfur è inaccettabile. L'Unamid sta affrontando la stessa serie di ostacoli, da parte del Sudan, che hanno reso così debole la presenza dell'Amis" - ha dichiarato Erwin van der Borght, direttore del Programma Africa di Amnesty International. L'organizzazione per i diritti umani chiede al governo sudanese di accettare l'accordo raggiunto tra Unione africana e Nazioni Unite sulla composizione dell'Unamid, permettere che questa forza sia pienamente equipaggiata per svolgere interamente il suo mandato (ad esempio, con armi e mezzi di trasporto aereo e di superficie), garantire completa libertà di movimento al suo personale e mettere immediatamente a disposizione gli spazi per allestire le sue basi" - ha aggiungo van der Borght. In assenza di un'efficace forza internazionale di peacekeeping, sostiene Amnesty International, le violazioni dei diritti umani contro la popolazione civile del Darfur proseguiranno impunite.

Partner della formazione

ConfiniOnline fa rete! Attraverso la collaborazione con numerosi enti profit e non profit siamo in grado di rivolgere servizi di qualità a costi sostenibili, garantendo ampia visibilità a chi supporta le nostre attività. Vuoi entrare anche tu a far parte del gruppo?

Richiedi informazioni