New York, 17 ottobre 2007 - Decine di conflitti in tutto il mondo continuano a privare i bambini della loro infanzia, secondo un nuovo rapporto ONU "Children and Conflict in a Changing World" che aggiorna la situazione dal fondamentale Studio sui bambini in guerra di Graça Machel. Il rapporto del Rappresentante Speciale del Segretario Generale dell'ONU per i bambini in guerra e dell'UNICEF evidenzia il mutevole e devastante impatto della guerra sui bambini.

Il rapporto sottolinea come siano stati compiuti progressi nella protezione dei bambini da crimini di guerra quali il reclutamento illegale da parte di gruppi e forze armate e la violenza sessuale.
Il rapporto, inoltre, esorta la comunità internazionale ad adottare misure concrete per fermare gli abusi sui bambini nei conflitti armati.

«La comunità internazionale è stata attiva nella definizione di una solida cornice legale per la protezione dell'infanzia» ha dichiarato il Rappresentante Speciale del Segretario Generale dell'ONU per i bambini in guerra Radhika Coomaraswamy. «Molto però deve essere ancora fatto, per assicurarne l'ottemperanza, per combattere l'impunità e affrontare tutte le violazioni contro i bambini.»
Nell'ultimo decennio, l'impatto della guerra sui bambini è stato più brutale che mai: vittime di attacchi contro le scuole e di rapimenti per costringerli a combattere come soldati, per ridurli a schiavi sessuali o in condizioni di servitù. E nelle zone di conflitto la loro vulnerabilità è spesso accresciuta dal fatto che la violenza colpisce la loro naturale linea di difesa, i genitori.

«Le minacce ai bambini intrappolati nelle guerre continuano ad aumentare» ha dichiarato il Direttore Generale dell'UNICEF Ann Veneman. «Ormai non restano semplicemente vittime del fuoco incrociato, ma sono progressivamente divenuti l'obiettivo predestinato di violenze, abusi e sfruttamento, alla mercé di una miriade di gruppi armati che vessano le popolazioni civili.»
Ma il danno che la guerra provoca nella vita dei bambini non è limitato agli attacchi da parte dei combattenti: malnutrizione, malattie, sfollamento forzato e povertà costituiscono una minaccia ulteriore. Il rapporto esorta tutti gli Stati membri dell'ONU a mantenere gli impegni assunti verso i bambini, fornendogli accesso a servizi di base come l'istruzione, la sanità, il supporto nutrizionale, l'acqua e i servizi igienici di base.

«I bisogni dei bambini devono rappresentare una priorità prima, durante e dopo un conflitto, e devono essere parte di tutti i processi per il raggiungimento e il consolidamento della pace», ha affermato Radhika Coomaraswamy.
Altre raccomandazioni chiave includono l'appello a porre fine all'impunità per i responsabili di crimini efferati sui bambini. Ciò implica la garanzia che i crimini di guerra siano perseguiti e il rispetto delle principali norme internazionali in materia, molte delle quali furono adottate dopo la pubblicazione dello Studio della Machel.

Il rapporto continua alla pagina http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3754

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