'Migrare dal Novecento. Abitare il presente. Servire il futuro. Le Acli nel XXI secolo'. Questo il titolo scelto dalle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani per il loro 23° Congresso nazionale, che si terrà la prossima primavera a Roma, dal 3 al 6 aprile.

La convocazione ufficiale è arrivata dal Consiglio nazionale dell'Associazione, riunitosi a Roma nel fine settimana, che ha discusso e approvato il tema del Congresso, gli orientamenti congressuali e il regolamento in base al quale si svolgeranno da novembre le assemblee di circolo e i congressi provinciali e regionali.
«Fin dal titolo - spiega il presidente delle Acli Andrea Olivero - chiariamo la nostra volontà di uscire dagli steccati, di avventurarci in strade nuove. Usiamo il verbo 'migrare', perché come migranti sentiamo il desiderio di partire alla ricerca di una terra più ospitale, carichi di speranza ma ugualmente incerti sulla meta, sull'approdo finale e disponibili a cambiare, anche in profondità se necessario. Il nostro non vuol essere certo un esodo né una fuga.
Al contrario è un sentirci uniti al destino comune di tutti gli uomini, italiani e stranieri, credenti e non credenti».

«Quattro anni fa - aggiunge - scegliemmo ugualmente un cammino, ma nello spazio, per 'allargare i confini' della nostra azione sociale. Oggi lo compiamo nel tempo, uscendo dal Novecento per entrare, per davvero, con la testa e con il cuore, nel XXI secolo. Legando la nostra responsabilità all'impegno per il futuro, nel segno della speranza e del bene comune, per il nostro Paese e per tutti i popoli della Terra».

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