La Sezione Italiana di Amnesty International ha fatto pervenire copia della lettera alla Farnesina e a Palazzo Chigi.
Già a luglio, Amnesty International aveva fatto notare come il Memorandum d'intesa tra Ue e Libia, siglato all'indomani del rilascio delle infermiere bulgare e del medico palestinese che rischiavano l'esecuzione, non contenesse alcun riferimento ai principi internazionali in materia di diritti umani.
"L'Ue deve resistere alla tentazione di abbassare i propri standard e le proprie richieste per il fatto che la vicenda dei sei operatori sanitari è terminata bene. Se c'è una lezione da apprendere da quel caso, è proprio che i diritti umani devono essere alla base di ogni accordo con la Libia" - ha dichiarato Dick Oosting, direttore dell'ufficio di Amnesty International presso l'Ue.
La situazione dei diritti umani in Libia rimane grave. Ogni mese, Amnesty International riceve informazioni su nuovi casi di giornalisti e dissidenti cui, in assenza di attenzione mediatica e pressioni politiche internazionali, viene negato il diritto a una procedura giudiziaria equa.
A preoccupare fortemente Amnesty International è la cooperazione tra Ue e Libia nel contesto della "immigrazione irregolare". La Libia, ricorda ancora una volta l'organizzazione per i diritti umani, non è Stato parte della Convenzione sui rifugiati del 1951 e l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati non può operare liberamente nel paese.
La legge libica non contiene alcuna norma che consenta ai richiedenti asilo politico di sottoporre alle autorità il proprio caso; le condizioni di detenzione dei "migranti irregolari" sono ritenute deplorevoli e si registrano regolarmente espulsioni di massa di migranti e richiedenti asilo, senza la minima attenzione alla protezione di cui hanno bisogno.
"Le violazioni che si verificano in Libia sono così clamorose che dovrebbero spingere l'Ue a modificare l'approccio mostrato nel Memorandum, che ignora di fatto la grave situazione dei diritti umani nel paese" - ha aggiunto Oosting.
Amnesty International pertanto chiede ai ministri degli Affari esteri di garantire che ogni futuro accordo con la Libia faccia esplicito riferimento alle garanzie sul rispetto dei diritti umani e li invita a non affidare alla Commissione europea il mandato di negoziare con la Libia, se la previsione di tali garanzie non verrà tenuta in debita considerazione.
Roma, 15 ottobre 2007