La necessità di promuovere la regolamentazione del SAD per via legislativa va letto anche alla luce della sempre maggiore diffusione del Sostegno a distanza nel nostro Paese e del crescente interesse da parte dell'opinione pubblica sulle modalità di utilizzo dei fondi donati: per tutelare sia i beneficiari che i donatori, offrendo loro la massima trasparenza e garanzia nella gestione dei fondi raccolti, oltre ad occasioni di formazione ed educazione sui temi peculiari al SAD ed alla lotta alla povertà, il CORESAD promuove anche la redazione di un DDL nazionale che preveda l'istituzione di un Albo delle Onlus e di una apposita Authority.

Per elaborare un'adeguata strategia normativa, di elevato spessore tecnico e culturale, il CORESAD ha istituito, in base anche ad un criterio di multidisciplinarietà che abbracci gli ambiti del Diritto pubblico e tributario, della Cooperazione Internazionale, della Certificazione di bilancio, del Project Financing, e dei Rapporti con il Parlamento, un Comitato Scientifico composto da Vittorio Angiolini, Ordinario di Diritto Costituzionale, Università degli Studi di Milano; On. Dorina Bianchi, vicepresidente Affari Sociali e membro della Commissione Parlamentare Infanzia; Sen. Maria Burani Procaccini, membro della Commissione Affari Esteri e della Commissione Parlamentare Infanzia; Gianmario Colombo, Tributarista; Marco Fiorese, corporate manager, esperto di mercati finanziari, merchant banking e project financing; Luca Perfetti, Ordinario di Diritto Amministrativo, Università degli Studi di Urbino; Gianni Vaggi, Ordinario di Storia del Pensiero Economico, Università di Pavia; Franco Vannini, Consigliere Delegato dell'Istituto Italiano della Donazione. Il Comitato Scientifico è coordinato da un Segretario - Massimo Zortea, presidente VIS - per garantire, in particolare, un costante legame fra le finalità del CORESAD ed i lavori del Comitato stesso.
Nella direzione della più ampia partecipazione agli scopi che il CORESAD si prefigge, l'adesione al Comitato per la regolamentazione del Sostegno a distanza è aperta a tutte quelle associazioni e operatori del settore che concordino con i principi contenuti nello Statuto.

I PRINCIPI
Questi i principi alla base della regolamentazione proposta dal Coresad:
- costituzione di un'Autorità indipendente, con compiti di controllo, che superi l'autoreferenzialità dell'autoregolamentazione e definisca le caratteristiche e la natura del SAD in termini di azioni sostenute, beneficiari raggiunti, modalità di raccolta e di spesa, strumenti di gestione dei progetti;
- costituzione, da parte dell'Autorità, di un Albo delle organizzazioni che raccolgono fondi attraverso il SAD. L'adesione all'Albo avviene in base a requisiti e obblighi per le associazioni in base alle dimensioni delle associazioni stesse e alle diverse aree di intervento. Per le organizzazioni di maggiori dimensioni, in particolare, dovranno prevedersi obblighi intesi ad assicurare reale trasparenza del processi di decisione e di spesa, quali ad esempio certificazione di bilancio, applicazione di procedure standard verificabili (ISO 9001, Carta della donazione, ecc.), redazione del bilancio sociale, certificazione delle somme donate ai donatori, ecc;
- attribuzione all'Autorità di funzioni di vigilanza, controllo, certificazione - anche con l'istituzione e tenuta di un'anagrafe nazionale dei soggetti e dei progetti - nonché sanzionatorie.

PROMOTORI
Possono essere promotori le persone giuridiche e gli enti, pubblici o privati, che realizzano SAD continuativi nel tempo a favore di individui o gruppi di persone, si impegnano ad osservare gli scopi statutari e la cui ammissione sia approvata dal Consiglio, dietro richiesta scritta.
Le persone giuridiche e gli enti, pubblici o privati, i cui proventi totali hanno superato negli ultimi due anni i 1.000.000 euro, possono essere promotori se soddisfano inoltre le seguenti caratteristiche di trasparenza e affidabilità:
- essere onlus;
- avere un'esperienza documentata almeno quinquennale di Cooperazione internazionale e di SAD;
- avere un bilancio pubblico e certificato da un terzo esterno all'ente e iscritto all'albo dei revisori dei conti;
- garantire che almeno l'80% sulla raccolta fondi del SAD sia destinato al progetto;
- possedere una struttura in Italia in grado di gestire le iniziative del SAD sotto l'aspetto comunicativo, organizzativo, amministrativo e di monitoraggio e valutazione del progetto;
- redigere il bilancio sociale;
- avere posto in atto o in corso di preparazione procedure interne formalizzate e idonee a rendere pubbliche le metodologie seguite per il SAD (UNI EN ISO 9001, Carta della donazione o processi interni definiti e verificabili);
- identificare un responsabile addetto alla gestione del progetto SAD nelle singole località estere di realizzazione delle attività.

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