Segnaliamo su
Doppiozero una interessante recensione di
Mauro Portello sull'ultima pubblicazione di Salvatore La Porta, edita da Il Saggiatore e intitolata "Less is more. Sull'arte di non avere niente".
Il saggio, attraverso la presentazione di una gallerie di prove "autoriali" di ascesi e di fuga dal mondo che vanno da Mark Twain a modelli di resistenza contemporanei passando per Marcel Proust, Arthur Rimbaud, Paul Gauguin e Anton Checov, si propone di illustrare percorsi virtuosi di resistenza, rivolta e liberazione dai vincoli utilitaristici che imprigionano ormai da qualche secolo la vita umana in Occidente.
Una gabbia, quella occidentale descritta nel saggio, che sull'onda dell'ipereconomia e dell'ultra-consumismo a cui è approdata la società occidentale negli ultimi anni, disorienta le persone attraverso una retorica superstiziosa dell'avere. La smania di possedere, tratto inequivocabile delle società consumistiche, finisce per sommergere l'essenza della persona rendendola cieca e sorda verso tutto ciò che è altro da sé. Ma tutto ciò che è altro da sé è proprio ciò di cui necessita l'uomo per scorgere anche solo per un istante la propria essenza, questa volta in termini oggettivi e ben al riparo da derive soggettivistiche, debolistiche e, quindi, autoindulgenti.
Gli esempi "autoriali" riportati dall'autore di "Less is more" offrono spunti di riflessione e soluzioni di ricerca che, lungi dall'essere compresi come "istruzioni per l'uso", compongono un'euristica "della liberazione", o meglio della riparazione da tutto ciò che è illusione del possesso in favore di quello che ci sospinge verso una coraggiosa riscoperta dell'ineffabile essenza umana.
- Leggi l'articolo di recensione dedicato al saggio da "Less is more" di Salvatore La Porta da Mauro Portello su Doppiozero