Fino a due terzi delle emissioni di gas serra dell'Australia potrebbero essere catturati e neutralizzati con una campagna di partecipazione nazionale, con l'obiettivo di piantare milioni di alberi e arbusti nativi. Lo afferma lo scienziato del governo australiano, Jim Peacock, che parlando alla conferenza Greenhouse 07 in corso a Sydney, ha esposto la sua visione di una campagna per piantare alberi in ogni possibile località, dai cortili delle scuole alla cintura di savane nel nord del continente.
Secondo Peacock vi è la capacità di immagazzinare fino a 20 miliardi di tonnellate di gas serra in foreste appositamente piantate, e in arbusti ed erbacee sui terreni a pascolo. «Dovrebbe essere un momento di costruzione della nazione, con l'obiettivo di ripristinare la vegetazione naturale per bio-sequestrare l'anidride carbonica», ha detto.
Se teniamo conto delle aree potenziali di nuove foreste e savane, con una piovosità sopra i 300 mm l'anno, si potrebbero assorbire 20 miliardi di tonnellate di anidride carbonica nei prossimi 50 anni, pari a 400 milioni di tonnellate l'anno", ha detto Peacock. Con incentivi finanziari governativi si potrebbero creare opportunità di mercato per le comunità remote, ha osservato l'esperto.
Il carbone pulito, il gas naturale e l'energia nucleare sono tuttora le sole tecnologie capaci di fornire elettricità a basse emissioni, mentre le tecnologie rinnovabili richiedono maggiori sviluppi prima di essere competitive in termini di costo.
L'energia da biomasse e da biocarburanti invece potrà svolgere solo un ruolo locale nella fornitura di energia, a causa della scarsezza di terreni adatti.