- Fabio Bazzanella celebra la rivoluzione di Franco Basaglia nel giorno del quarantesimo anniversario della “legge 180".
Oggi cade il quarantesimo anniversario della “legge 180" o "legge Basaglia", dal nome dell'eroico ispiratore di quella legge, il dottor triestino Franco Basaglia.
Un altro anniversario di liberazione per la società italiana promosso, non a caso, da un medico con un passato anti-fascista e di perseguitato dalla dittatura fascista, che lo imprigiona nel carcere di Venezia. E' forse attraverso questa esperienza di resistenza al totalitarismo politico che nasce e scocca la scintilla per resistere, nella sua successiva esperienza repubblicana di impegno civile come medico impegnato nella cura della salute mentale, al totalitarismo sociale imposto dalla cultura istituzionalista degli opedali psichiatrici, luoghi di concentramento delle persone colpite da sintomi di disturbo psichiatrico.
Il quarantennale dall'approvazione della "legge 180" è anniversario di liberazione anche per l'impresa sociale che, nelle forme associative e cooperative, è chiamata a organizzare la prima accoglienza e la cura delle persone fuoriuscite dai manicomi, una volta liberate per legge.
Una sfida, quella dell'accoglienza e soprattutto della cura, che ancor oggi sfida il Sociale, di fronte a una società che, ieri come oggi, vede il ritiro normativo delle istituzioni pubbliche e l'invasione barbarica dell'impresa privata che, interessata soprattutto ai profitti offerti dalla "commessa" di servizio, innesca un nuovo processo di istituzionalizzazione osservabile nella diffusione di formule di gestione pericolosamente concentrazionarie del disagio senile, minorile e immigrato.
Il percorso di liberazione del disagio psichiatrico di quarantanni fa offre una guida per la liberazione delle molteplici povertà alle quali oggi la società italiana si trova a far fronte. Quell'esempio deve anche ricordarci che la sfida di liberazione non si esaurisce in se stessa ma invoca un processo di ricostruzione e che, anche nel caso del diasagio psichiatrico, necessita ancor oggi di investimenti organizzativi e di una consapevolezza civica capace di sollevare i singoli e le famiglie dal carico e dalle fatiche portate dal disagio e dalla povertà, questione personale e umana che è bene comune e quindi prova suprema da affrontare insieme.