Amnesty International ha sollecitato oggi il Consiglio Onu dei diritti umani, convocato in sessione speciale, a pretendere dal governo di Myanmar il rilascio di tutte le persone arrestate nel corso delle manifestazioni pacifiche degli ultimi giorni.
"Abbiamo chiesto al Consiglio dei diritti umani di condannare fermamente le gravi violazioni dei diritti umani in corso a Myanmar e di chiedere la cessazione immediata della repressione nei confronti dei dimostranti pacifici" - si legge nella dichiarazione che Amnesty International ha presentato all'organismo delle Nazioni Unite.
"Il governo di Myanmar deve dare conto di tutte le persone arrestate dalle sue forze di sicurezza, dall'esercito e dalla polizia. Non devono essere trattenute in centri segreti di detenzione e devono poter avere accesso ad avvocati indipendenti, medici e familiari. Il governo di Myanmar ha inoltre l'obbligo di far sapere dove si trovano e di cosa sono imputati gli arrestati nonché di garantire che non siano sottoposti a maltrattamenti e torture".
Secondo Amnesty International, il rischio che i manifestanti arrestati subiscano torture è elevato, data la persistenza di questo fenomeno da decenni, accompagnato dall'impunità più totale.
L'organizzazione per i diritti umani continua a chiedere al governo di Myanmar di rilasciare tutti i prigionieri di coscienza, oltre 1150 prima dell'attuale crisi, insieme alle oltre 150 persone arrestate ad agosto, nei primi giorni di protesta, a meno che queste ultime non siano incriminate per un reato di accertata natura penale.
Amnesty International ha chiesto al Consiglio dei diritti umani di assicurare che il Relatore speciale sulla situazione dei diritti umani a Myanmar continui a svolgere il suo importante lavoro, visitando il paese e riferendo allo stesso Consiglio dei diritti umani, all'Assemblea generale e al Consiglio di sicurezza dell'Onu.
Infine, considerando la situazione stabilmente grave dei diritti umani a Myanmar, Amnesty International ha sottolineato che costituirebbe un segnale positivo di attenzione da parte dell'Onu se l'Alto commissario per i diritti umani Louise Arbour visitasse il paese.
Proseguono le iniziative della Sezione Italiana di Amnesty International: l'appello per la scarcerazione dei manifestanti arrestati nei giorni scorsi , pubblicato su www.amnesty.it, ha già raccolto oltre 35.000 adesioni ed è ancora possibile firmarlo on line.
Oggi mercoledì 3 ottobre, si terrà una nuova manifestazione di Amnesty International per chiedere il rispetto dei diritti umani a Myanmar: l'appuntamento è a Napoli, in piazza del Gesù, a partire dalle 17.30.