- Fabio Bazzanella presenta i prossimi due seminari comaschi di Marianna Martinoni
La Fondazione provinciale della Comunità comasca ha dato avvio, nello scorso mese di aprile, al secondo ciclo di conferenze dedicate al principio dono e alla funzione della raccolta fondi e intitolate
"I soldi non piovono dal cielo (ma si possono raccogliere)".
Questo secondo ciclo di seminari sul fundraising e sul suo fondamento antropologico del dono si svolge in vista dell'apertura del secondo Master per "Promotori del Dono" realizzato dalla Fondazione di Comunita comasca in collaborazione con l'Università degli studi dell'Insubria.
Il ciclo, che comprende otto incontri aperti al pubblico e dedicati all'intera cittadinanza lariana, continua giovedì 10 maggio con il secondo intervento della Dr.ssa Marianna Martinoni intitolato
"L'incontro con il donatore: lo strumento più potente".
Si tratta del secondo intervento di Marianna Martinoni che segue il primo seminario inaugurale del ciclo e intitolato "Gli eventi, uno strumento da utilizzare con attenzione". Il secondo appuntamento, che si completerà con un terzo e ultimo incontro in programma il 31 maggio dal titolo "L’arte di ringraziare", Marianna Martinoni approfondisce due momenti chiave per una buona pratica del fundraising: l'incontro o il primo incontro con il donatore e il consecutivo ringraziamento. Si tratta infatti di due passaggi cruciali per una buona gestione, accompagnamento e cura del donatore attraverso la sua esperienza donativa.
Superata nel primo seminario la tentazione diffusa di confinare le iniziative di fundraising in ottica di soli eventi, Marianna Martinoni intende presentare buone pratiche e strumenti utili per la corretta gestione e manutenzione dei canali comunicativi e del dialogo diretto tra organizzazioni non profit e donatori. Esiste ad oggi, in ambito Non profit, una scarsa consapevolezza intorno all'importanza della relazione donatore-ente beneficiario, che viene frequentemente alimentata in modo discontinuo, forse anche a causa dell'assetto labour intensive tipico delle organizzazioni sociali.
Una buona gestione e pianificazione dell'incontro con il donatore potrebbe tuttavia ovviare alle incertezze sopra-descritte e a quelle, altrettanto diffuse, riconducibili alle riserve inziali nel contattare e incontrare il potenziale donatore espresse dai protagonisti del Sociale. Queste riserve infatti, se non vengono risolte in origine grazie a una pianificazione strategica, professionale e quindi matura dei colloqui per la raccolta fondi, rischiano di farsi sentire nell'intero percorso di coinvolgimento e cura del donatore oltreché, naturalmente, ai fini del buon esito della campagna di raccolta fondi a cui si collegano.
Riporre attenzione e concentrarsi sull'intero ciclo di donor care - di cura del donatore a partire dal primo contatto fino al momento di restituzione dei risultati conseguiti e del ringraziamento per la donazione accordata - è il primo passo per tornare una seconda volta, per un secondo ciclo dallo stesso donatore, quindi per dare continuità alla relazione donativa e trasformare una donazione una tantum in un investimento prolifico e continuativo.
In questo orizzonte è del resto facile intuire la continuità valoriale che anima il lavoro sociale e relazionale di un'organizzazione sociale e il lavoro di fundraising, di ricerca e cura dei donatori interessati a supportarla. Il lavoro di rete offre in tal senso un vantaggio competitivo al Sociale sulla strada dello sviluppo di una funzione stabile di fundraising. Per comprenderne i benefici è però opportuno, come suggerisce Marianna Martinoni, che maturi nel Non profit consapevolezza per la cura del donatore e sulla centralità del ringraziamento, come pratica essenziale per reciprocare i vantaggi ottenuti grazie alla donazione.
- Fondazione Provinciale e l’Università degli Studi dell’Insubria sono liete di invitare la comunità ad una lezione aperta su il colloquio con il donatore: lo strumento più potente, relatrice Marianna Martinoni. L’incontro si terrà giovedì 10 maggio alle ore 17,00 in sala S. 0.6, presso l’Università degli Studi dell’Insubria (via S. Abbondio, 12 – Como).