La sorprendente riesumazione della questione fascismo/antifascismo da parte della politica e dei media nei mesi passati, è un’applicazione da manuale dei principi della neolingua orwelliana, che vale la pena considerare…
Nel suo profetico romanzo 1984, George Orwell coglieva il nucleo centrale del totalitarismo perfetto: la conquista delle parole. Lo scrittore immagina l’introduzione da parte del ‘Ministero della Verità’ di una neolingua corrispondente a una versione drasticamente semplificata della lingua originale (‘archelingua’) in cui i lemmi assumevano un significato che veicolava in maniera necessaria l’ideologia del partito al potere in modo tale che, per la completa desertificazione dello spazio semantico corrispondente, fosse del tutto impossibile formulare un pensiero autonomo.

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