“Mai come oggi, L’uomo nero assume un significato speciale per me. Nello spettacolo teatrale che sto portando in giro, è il pezzo che più mi emoziona cantare – ha dichiarato l’artista che riceverà il premio il prossimo 22 luglio a Rosolina Mare (Rovigo)-. Come in altri pezzi dell’ultimo album, traccio la condizione di un uomo che si chiede cosa è giusto fare di fronte a un’apparente involuzione dell’essere umano, al ritorno di fiamma di visioni ideologiche e morali che ci piacerebbe pensare morte e sepolte. C’è una buona dose di amarezza verso il mondo intorno, ma anche la denuncia allo specchio di quell’approccio ignavo che troppo spesso tende a non occuparsi concretamente di ciò che accade fuori dal proprio cortile, a ignorare certi fenomeni, a ridicolizzarli o a non dargli eccessivo peso. Si tratta di un terreno scivoloso, ne sono consapevole, ma spero di essere rimasto in piedi e questo riconoscimento, in qualche modo, me ne dà conferma. Grazie di cuore a Amnesty International Italia e a Voci per la libertà“.
“I diritti umani sono una questione di comportamenti, di regole, ma anche, e forse ancora prima, di clima – ha commentato Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia –. Il clima di oggi è pessimo. Di questo clima parla la canzone di Dario Brunori vincitrice dell’edizione 2018 del Premio Amnesty International Italia di Voci per la Libertà. E del veleno che contamina la vita pubblica e la convivenza civile. E di un’idea, l’idea aberrante del ‘noi contro gli altri’: contro gli altri che, essendo diversi da noi, fanno paura, sono una minaccia da tenere a distanza, da cui difendersi, possibilmente da eliminare“.
In lizza per il Premio c’erano anche: “L’uomo che premette” di Caparezza, “Deserto” di Clementino, “Gli anni del silenzio” dei Decibel, “Ora d’aria” di Ghali, “Affermativo” di Jovanotti, “Stelle marine” delle Luci della centrale elettrica, “Socialismo tropicale” dello Stato Sociale, “Vietato morire” di Ermal Meta, “Stiamo tutti bene” di Mirkoeilcane.
Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty
Il festival “Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty” nasce nel 1998 dall’iniziativa dei ragazzi del Centro Ricreativo Giovanile di Villadose con l’obiettivo di diffondere e promuovere il rispetto dei diritti umani attraverso la musica.
Nel 2003 il festival decide di istituire il Premio Amnesty International Italia con l’obiettivo di coinvolgere artisti già affermati a livello nazionale che abbiano pubblicato una canzone il cui testo possa contribuire alla sensibilizzazione sulla difesa dei diritti umani.
Nel 2010 il festival è stato insignito della Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ricevendo inoltre un messaggio di stima e incoraggiamento da parte del Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg.
Aperte le votazioni per il Premio Web Social 2018
Sono intanto partite le votazioni per il “Premio Web Social“, dedicato a tutti coloro che si sono iscritti al bando di concorso per gli emergenti entro il 10 marzo.
Le votazioni sono aperte fino al 18 aprile.
Le preferenze raccolte sul sito andranno a sommarsi ai “mi piace” collezionati dalle ‘video-canzoni’ inserite nella pagina facebook del festival.
Il vincitore del Premio Web Social andrà direttamente alle semifinali di Rosolina Mare (RO) e gli sarà inoltre riservato un pacchetto di servizi promozionali offerto dal MEI (Meeting degli Indipendenti).
Voci per la libertà, dal 19 al 22 luglio a Rosolina Mare
Quest’anno il festival si svolge dal 19 al 22 luglio a Rosolina Mare (Rovigo).
La premiazione sarà domenica 22 luglio, nel corso della serata finale della 21a edizione del festival.
Voci per la libertà: il libro e la compilation per i 20 anni del festival
In occasione dei primi 20 anni del festival, inoltre, da gennaio è in vendita online un volume che raccoglie le principali tappe di questo festival di successo. Acquistando online il libro si riceve anche la compilation della ventesima edizione. Per maggiori informazioni clicca qui.