A Palermo è esploso l'ennesimo caso di sfruttamento di minori a fini di accattonaggio. In un'inchiesta de "Il Giornale di Sicilia" dello scorso venerdì 28 sono riportate le storie di bambini costretti a mendicare dai genitori, pur di portare a casa qualche soldo. Una bambina di quattro anni è stata trovata dagli agenti a chiedere l'elemosina fuori dalla Chiesa in via Santissima Mediatrice. Il padre controllava da lontano il lavoro della figlia. Ma questo è solo un episodio: gli investigatori hanno scoperto una vera e propria mappa dell'accattonaggio che si snoda dall'incrocio della Fiera a via Libertà fino a via Notarbartolo. Decine di bambini, in tutta Italia, sono costretti a mendicare. Il 58% dei minori arrestati, fermati o accompagnati per reati, provengono dal Nord Africa e dall'Europa dell'Est.
Gli episodi di accattonaggio e sfruttamento seguono lo stesso copione, a Palermo come nelle altre città. Esemplificativo era stato il caso di Torino: una donna romena era stata arrestata dai carabinieri di Torino per abbandono di minori ed impiego di bambini ai fini di accattonaggio lo scorso 21 agosto. Si è trattato del primo caso in cui la magistratura ha ritenuto corretto il fermo di un genitore per questo tipo di reato.
Ciò che va evidenziato, tuttavia, è che in un momento in cui il tema della sicurezza è all'ordine del giorno, sarebbe doveroso capire innanzitutto la condizione di vita di questi minori. Spesso si tratta di bambini e adolescenti costretti a vivere nelle strade delle città italiane perché non hanno alle spalle una famiglia in grado di garantire loro una crescita adeguata al loro sviluppo. A fronte di tali reati, sarebbe necessario intervenire con maggiori strumenti di tutela. Il Codice Penale nella definizione delle condizioni per cui si può togliere la patria potestà a un genitore non contempla lo sfruttamento a fini di accattonaggio. La questione, tuttavia, impone una riflessione: chi è più abbandonato del minore costretto a mendicare? Non è anche questa una forma di abbandono?
Di colpo diviene chiaro, allora, che se si trovasse una soluzione familiare adeguata per questi minori non ci sarebbero più bambini che chiedono la questua nelle strade delle città, bensì bambini che si riscoprono figli.