Fra il 6 e il 15 febbraio numerose zone del Venezuela sono state colpite da piogge torrenziali: tra le aree più danneggiate, oltre alla capitale Caracas, lo stato Miranda, lo stato Vargas e lo stato Merida.
Le intense precipitazioni hanno provocato perdite umane (circa un centinaio fra morti e dispersi, e 22.000 senzatetto) e ingenti danni materiali, tanto che il governo nazionale ha decretato lo stato di emergenza.
La violenza e l'intensità delle precipitazioni hanno causato lo straripamento di molti corsi d'acqua che - a loro volta - hanno inondato vaste porzioni di territorio e hanno in molti casi provocato la frana di zone collinari. Nelle aree colpite sono stati interrotti i servizi di acqua ed energia elettrica; una parte importante della struttura produttiva, specialmente quella agricola, ha subìto danni considerevoli.
Il Cesvi - da tempo presente nella regione di Barlovento con un progetto in appoggio alla produzione del cacao - si è prodigato fin dalle prime ore per aiutare le popolazioni vittime del nubifragio.
La regione di Barlovento, situata nella parte settentrionale dello stato Miranda, è stata letteralmente invasa dalle acque. In questa zona, a carattere essenzialmente rurale, la coltivazione del cacao costituisce una delle principali attività economiche, tanto che da qui proviene il 40% della produzione nazionale.
Come conferma Luigi De Chiara, responsabile Cesvi in Venezuela, è stata messa a disposizione di CORDAMI (Corporazion para el Desarollo Agricolo dello stato Miranda) una squadra di specialisti che con due fuoristrada è riuscita ad addentrarsi nelle zone più impervie e a fronteggiare al meglio l'emergenza. Il Cesvi, inoltre, ha garantito il proprio appoggio nella fornitura di acqua potabile (bene prezioso visto il rischio di epidemie) e altri generi di prima necessità per i bambini. Purtroppo, come sottolinea Luigi De Chiara, a distanza di giorni la situazione rimane critica, i danni materiali registrati sono ingenti, gli sfollati ben 3.387.
Dei 6 municipi che formano la regione di Barlovento, Paez, Azevedo e Andres Bello sono stati i più danneggiati: si stima che almeno 26.000 ettari di terreno siano stati invasi dalle acque in modo massiccio, mentre circa 12.000 famiglie hanno subìto anche altri danni economici, vedendo le proprie abitazioni compromesse in tutto o in parte.
A ciò va aggiunta un'altra brutta notizia: una parte importante del raccolto è andata persa e così il nubifragio farà sentire le proprie ripercussioni negative sull'economia della zona.
Per questo il Cesvi si è impegnato ad aiutare le autorità locali nella valutazione dei danni arrecati alle culture e nello studio di piani di recupero per l'attività produttiva.
Cesvi, 21 febbraio 2005