L'orientamento etico, spiega Joseph Stiglitz, «può essere una bussola imprecisa, ma almeno fornisce un'indicazione in un mondo in cui il solo faro, troppo spesso, segnala la posizione sbagliata».
Il pregiudizio che la globalizzazione, più che una tendenza o un processo, fosse un destino - e in quanto destino ingovernabile - ha segnato il discorso mainstream negli ultimi quindici anni. La profonda convinzione che in un mondo sempre più complesso, stratificato e asimmetrico, valessero ancora le regole del gioco tracciate tre secoli or sono dal padre nobile delle scienze economiche, Adam Smith, secondo il quale chi persegue il proprio interesse personale persegue anche l'interesse generale, ha fatto il resto.
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