Baghdad (Iraq), 27 settembre 2007 - Sono oltre 2.100 le persone gravemente colpite dall'epidemia di colera che ha finora provocato 11 morti nel Kurdistan iracheno, da dove rischia di diffondersi in tutto il paese.
Allarmanti gli ultimi rapporti, che segnalano due casi a Baghdad, di cui uno mortale, e il contagio di una neonata di 7 mesi ancora più a sud, nella città di Bassora.
Dal primo caso accertato di colera, lo scorso 14 agosto a Kirkuk, il contagio si è diffuso con velocità impressionante, fino a diventare la più grave epidemia di colera che si ricordi in Iraq, con migliaia di persone in grave rischio.
«La situazione è molto preoccupante e pericolosa» ha dichiarato da Suleimaniyah Bahktiyar Ahmed, assistente medico dell'UNICEF Iraq per le emergenze. «In principio vi erano più di 200 casi al giorno, gli ospedali erano sovraffollati e nemmeno in grado di effettuare il test a tutti i pazienti a rischio.
L'UNICEF ha ricevuto diverse richieste di aiuto per la cura delle persone colpite dal colera, per informare le famiglie sui rischi di contagio legati all'acqua contaminata e per fornire i prodotti per sterilizzarla.»