L'importante incarico affidato ad un magistrato poco conosciuto nel mondo delle adozioni internazionali mette ancora una volta in risalto la crisi in cui si dibatte il sistema delle adozioni internazionali in Italia. Ha indubbiamente suscitato scalpore la nomina di Daniela Bacchetti, Magistrato, già giudice el Tribunale per i minorenni di Torino e attualmente impegnata presso l'Ufficio Legislativo del Ministero di Giustizia. Nulla da dire, evidentemente, sulle qualità del Magistrato, tuttavia non si può sottacere come, nel mondo delle Adozioni Internazionali, nessuno ne abbia mai sentito parlare. D'altro canto il nuovo regolamento, contenuto nel DPR 108 del 8 Giugno 2007 recante il riordino della Commissione per le Adozioni Internazionali, nasconde una tremenda insidia, che riteniamo possa aver condotto alla rinuncia di importanti candidature. Circolavano, infatti, i nomi di "grandi" esperti da insediare nel ruolo di vice-presidente: Pasquale Andria, Presidente del Tribunale per i minorenni di Potenza, Franco Occhiogrosso, Presidente el Tribunale per i minorenni di Bari, Giulia De Marco, già presidente del Tribunale per i Minorenni del Piemonte e della Valle d'Aosta, e Paolo Onelli, Capo dipartimento del Ministero delle Politiche della Famiglia. Il nuovo regolamento conferisce, infatti, alla Vice Presidenza compiti rilevantissimi - Art. 4 comma 2: "Il vicepresidente sostituisce il presidente in caso di assenza ed esercita le funzioni che il presidente gli delega; autorizza l'ingresso e il soggiorno permanente del minore straniero adottato o affidato a scopo di adozione. Può adottare, nei casi di urgenza che non permettono la convocazione in tempo utile della Commissione, i provvedimenti di competenza della stessa...(omissis)" - considerando anche la necessità di dover sostituire, verosimilmente spesso, un Ministro della portata di Rosy Bindi a capo di un dicastero delicato e impegnato su molti fronti. Allo stesso tempo, però, all'Art. 5 comma 3, il regolamento medesimo definisce la durata della nomina del Vice Presidente in tre anni, rinnovabili una sola volta, ma facendola in ogni caso cessare al termine della legislatura! Una nomina quindi di chiara matrice politica, significativamente ed indelebilmente legata all'esecutivo che ha formalizzato la scelta. In considerazione di ciò, chi avrebbe rinunziato, per esempio alla presidenza di un Tribunale per i Minorenni, per poi ritrovarsi "disoccupato" nel giro di pochi mesi, stante l'incerto quadro politico, o comunque senza incarico in una scomoda situazione di collocazione "fuori ruolo" in Magistratura? L'esecutivo ha scelto allora di puntare sulla dott.sa Bacchetti, un Magistrato che già si trovava collocato in situazione di "fuori ruolo", che vive a Roma da un paio di anni (dove avrebbe raggiunto il marito trasferitosi per la sua attività professionale), impegnata, come già è stato detto, nel gabinetto legislativo del Ministero facente capo all'Onorevole Mastella. Una scelta "indolore". Certo Amici dei Bambini, come del resto ha sempre fatto, assicura alla nuova Vice Presidente la propria massima collaborazione ed alla quale porgiamo i migliori auguri di buon lavoro, tuttavia non si può sottacere che questa situazione venutasi a creare con una nomina "debole" a livello di rappresentatività istituzionale, mette alla luce la necessità di trovare altre soluzioni rispetto all'attuale configurazione della Commissione per le Adozioni Internazionali. Da anni Amici dei Bambini propone la costituzione di un Authority forte per le Adozioni Internazionali, politicamente indipendente, slegata dalle alterne vicende politiche, guidata da una figura di assoluto prestigio, riconoscibilità e competenza; un Authority capace di dialogare con autorevolezza sia con il mondo politico, sia con la Magistratura Minorile sia, soprattutto, con le autorità straniere referenti; un Authority capace di sviluppare una vera "politica estera" dell'accoglienza nella quale l'adozione sia inserita in un quadro complesso di interventi a sostegno dell'infanzia abbandonata e venga riconosciuta essa stessa a pieno titolo come intervento di cooperazione allo sviluppo.

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