La conferenza sarà luogo privilegiato per ascoltare i protagonisti e i vissuti di un fenomeno nascosto, che ad oggi ha avuto poca voce in capitolo: l'emergenza abbandono. Per la prima volta saranno illustrati i risultati di studi e ricerche di carattere qualitativo condotti sui sistemi di protezione dell'infanzia in cinque Paesi - Italia, Francia, Romania, Bulgaria, Lettonia - che hanno partecipato al progetto co-finanziato dall'Unione Europea "Social inclusion for out of family children and young people in public childcare".
Nell'ambito del progetto è stato realizzato da AiBi un sito ad hoc - www.childout.org - dove saranno messi online i risultati delle ricerche e i documenti ufficiali.

Le ricerche sono il frutto di un lavoro di due anni di attività, condotto grazie alla collaborazione di esponenti del privato sociale, delle istituzioni pubbliche e del mondo accademico, tra cui l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Saranno così messi in evidenza da un lato i punti di forza dei vari "sistemi infanzia", applicabili anche in contesti sociali diversi da quelli presi in esame; dall'altro i punti di debolezza, che invece andranno maggiormente rafforzati dai governi per migliorare le politiche di tutela del minore nei rispettivi paesi.

Dallo studio emerge a questo proposito un dato indicativo: "Malgrado esistano leggi che la contemplano - dice Monica Barbarotto, che per AiBi ha condotto il progetto - sul piano culturale e di società civile l'adozione, sia nazionale che internazionale, non è preso in considerazione come strumento di tutela per un bambino abbandonato".

Tra le istituzioni che hanno accettato l'invito, figurano la Commissione bicamerale infanzia (Italia), il Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali (Bulgaria), il Ministero degli Affari Sociali (Romania), il Ministero per il Bambino e la Famiglia (Lettonia).

Nel corso della giornata si cercherà di illustrare qual è il grado di trasformazione, soprattutto culturale, dei servizi per il minore nei paesi di nuova adesione all'Unione Europea e quali invece le difficoltà ancora esistenti nei paesi di più vecchia entrata.

Partendo dai dati più significativi delle ricerche sarà poi dato spazio al confronto e alla riflessione con i rappresentanti delle istituzioni italiane e stranieri, nonché agli esperti dell'infanzia e alle organizzazioni internazionali.

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