"Finalmente un vero passo avanti per la difesa della biodiversità in Italia!". Così Animalisti italiani, Enpa, Italia Nostra, Lac, Lav, Lipu, Vas e Wwf commentano il parere favorevole espresso ieri sera dalla Conferenza Stato Regioni al decreto predisposto dal Ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio sulle misure minime di tutela dei siti della Rete Natura 2000.
Il decreto stabilisce il sistema di protezione generale per i 2.870 siti della Rete Natura 2000, vale a dire i SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e le ZPS (Zone di Protezione Speciale), come previsto dalle Direttive Habitat e Uccelli, sulle cui basi le regioni predisporranno i rispettivi provvedimenti attuativi. Per le ZPS (Zone Protezione Speciale), in particolare, il decreto contiene numerose misure relative a molti settori tra cui agricoltura, impianti sciistici, eolico, elettrodotti, attività venatoria. "Un atto che aspettavamo da anni e la cui mancanza non era più sostenibile, visto il degrado di molti siti della Rete, viste le violazioni comunitarie e soprattutto vista la necessità di dare il via ad un'azione positiva, incisiva, per invertire la tendenza.
Il provvedimento del Ministro e l'accordo trovato tra Governo e Regioni aprono potenzialmente una nuova fase nelle politiche di difesa della natura e conservazione della biodiversità, per un Paese ricchissimo di specie, habitat e siti naturali ma bisognoso di regole certe e rispettate. In tal senso, il decreto Rete Natura 2000 è allora fondamentale anche perché riafferma la necessità e l'importanza dell'impegno dello Stato nella tutela del suo patrimonio ambientale , della fauna selvatica e nella promozione di ampi ed efficaci programmi di conservazione della natura.
"E' peraltro indicativo che il via libera al decreto sia arrivato proprio nel giorno in cui la Corte di Giustizia europea abbia inflitto una doppia condanna all'Italia per l'insufficiente protezione di due siti importantissimi quali le ZPS dello Stelvio, in Lombardia e delle Steppe Pedegarganiche, in Puglia.
Anche a questo dovranno dunque servire il decreto e la sua corretta applicazione territoriale: dare effettiva protezione alle aree naturalistiche di importanza comunitaria, evitando inoltre all'Italia e ai suoi cittadini le sostanziose multe dell'Unione.
Ora dunque l'emanazione del decreto: sia dunque rapidissima, così come solerti e puntuali siano i provvedimenti regionali di recepimento"