Luci puntate sul tema dei cambiamenti climatici oggi all'Onu. Al centro della giornata sarà infatti il vertice con la piu ampia partecipazione di leader mondiali mai realizzato prima d ora sull'emergenza clima. Oltre 150 Paesi e piu di 70 fra capi di stato e di governo hanno risposto all'appello del segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon, con l'obiettivo di preparare il terreno in vista dei prossimi negoziati della Convenzione quadro sui cambiamenti climatici che si terranno a Bali dal 3 al 14 dicembre. Bali costituira l'appuntamento chiave del 2007: da qui dovrebbe partire il nuovo accordo internazionale salva-clima. Non a caso il vertice si tiene il giorno prima del via al dibattito dell Assemblea generale dell Onu, dove l'emergenza clima e diventata una delle priorita del segretario generale, secondo cui «è arrivato il momento di un azione decisiva su scala globale».
Lo scopo di Bali è quello di far mettere in agenda dai governi la lotta ai cambiamenti climatici «su tutti i fronti, inclusi l'adattamento, la mitigazione, le tecnologie pulite, la deforestazione e la mobilitazione delle risorse» ha affermato Ban Ki Moon. «Bali - ha aggiunto il segretario generale dell'Onu - deve costituire la risposta politica ai recenti rapporti scientifici dagli esperti dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc). Tutti i Paesi devono fare quanto possibile per raggiungere un accordo entro il 2009, per farlo entrare in vigore prima del termine dell'attuale accordo del Protocollo di Kyoto nel 2012».
A New York anche il premier Romano Prodi e il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio; quest'ultimo prima di partire, ha anticipato il significato di questo vertice: la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici rappresenta «la risposta più chiara a chi in Italia ha messo in discussione il problema dei cambiamenti climatici».