Ogni anno milioni di bambini restano senza istruzione nell'Europa centro-orientale e nella Comunità degli Stati Indipendenti.
Nonostante la ripresa economica e l'aumento della spesa pubblica per l'istruzione registrate negli ultimi 10 anni in molti paesi dell'area, un nuovo rapporto dell'UNICEF "Education for some, more than others" lancia l'allarme sulla difficoltà dei sistemi scolastici nazionali a garantire l'istruzione universale.
Un indicatore fondamentale di questi fallimenti sistematici è che oltre 2,4 milioni di bambini in età d'istruzione primaria, che dovrebbero essere a scuola, mancano all'appello.
A questi si sommano altri 12 milioni di bambini che non hanno accesso alla scuola secondaria. Ciò significa che, ogni anno, oltre 14 milioni di bambini passano alla vita adulta privi di alcun tipo di istruzione o diploma scolastico, in una regione in passato famosa per gli alti livelli d'accesso ad un'istruzione egualitaria e di qualità.
«Questa situazione innescherà un ciclo intergenerazionale di povertà, minando la capacità dei governi di sviluppare economie competitive a livello globale, fondate sul lavoro qualificato invece che su manodopera a basso costo» ha dichiarato Maria Calivis, Direttore dell'Ufficio regionale dell'UNICEF per l'Europa centro-orientale e la Comunità degli Stati Indipendenti, che ha realizzato lo studio.
Il rapporto rileva che la distribuzione della spesa pubblica per l'istruzione ha accentuato invece che contrastare le disparità sociali, etniche ed economiche nell'accesso e nel completamento dell'istruzione di base, mentre la situazione familiare - in particolare il reddito, ma anche l'istruzione dei genitori - è divenuta progressivamente determinante per l'iscrizione e la frequenza scolastica, soprattutto a livello prescolare.
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