Il video appello di Giovannini per una legislatura sostenibile. (Scopri di più su:
ASVIS.it)
A un mese dalle elezioni il portavoce dell’ASviS illustra il decalogo che l’Alleanza ha chiesto di includere nei propri programmi a partiti e movimenti politici, per portare l’Italia su un percorso in linea con l’Agenda 2030 sottoscritta alle Nazioni Unite.
La richiesta di un impegno trasversale, estesa a tutti i partiti e movimenti politici, per garantire agli elettori che la prossima legislatura guarderà al futuro e che metterà l’Italia sul sentiero della sostenibilità. Così, l’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), che con i suoi oltre 180 aderenti è la più grande rete di organizzazioni della società civile mai creata nel nostro Paese, chiede ai leader impegnati nella campagna elettorale di rispettare l’impegno che l’Italia ha assunto nel 2015 sottoscrivendo, insieme ad altri 192 Paesi, l’Agenda 2030 dell’Onu e i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs nell’acronimo inglese), da cui sono scaturiti gli Accordi di Parigi sulla lotta ai cambiamenti climatici.
“In un’epoca di sfide globali e di grandi cambiamenti, è necessario rendere esplicita nei programmi politici una chiara visione del futuro, come raccomandato anche dal Presidente della Repubblica”, dichiara il portavoce dell’ASviS, Enrico Giovannini. “L’Agenda 2030 riconosce che tutte le dimensioni dello sviluppo sostenibile - economica, sociale e ambientale - sono ugualmente importanti. Purtroppo l’Italia non è su un sentiero di sostenibilità e non possiamo più perdere tempo: la prossima legislatura sarà quindi decisiva per cambiare direzione e realizzare un duraturo miglioramento delle condizioni economiche, sociali e ambientali del Paese”.
Le proposte dell’Alleanza nascono dai
Gruppi di lavoro sui diversi SDGs, ai quali partecipano circa 300 esperti delle associazioni aderenti. Il 28 settembre scorso, alla Camera dei Deputati, è stato presentato il
Rapporto AsviS 2017, “L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”, che contiene l’analisi della situazione del Paese rispetto all’Agenda 2030 e delinea gli interventi necessari per un futuro sostenibile.
Ecco il testo dell’appello:
Il confronto elettorale può indurre le forze politiche a concentrare il dibattito sui problemi che toccano da vicino gli interessi immediati dei cittadini. Tuttavia, in un’epoca di sfide globali e di grandi cambiamenti, non si può prescindere dalla necessità di rendere esplicita nei programmi politici una chiara visione del futuro, come raccomandato anche dal Presidente della Repubblica nel suo discorso di fine anno.
L’Italia, nel settembre del 2015, ha aderito, con altri 192 Paesi, all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, da cui sono scaturiti, qualche mese dopo, gli Accordi di Parigi sulla lotta ai cambiamenti climatici. L’Agenda 2030 contiene 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (articolati in 169 Target) da raggiungere entro il 2030 e, in alcuni casi, entro il 2020.
L’Agenda 2030 riconosce che tutte le dimensioni dello sviluppo sostenibile (economica, sociale e ambientale) sono ugualmente importanti. Purtroppo, come dimostrato in varie sedi, anche internazionali, attualmente l’Italia non è su un sentiero di sviluppo sostenibile. È dunque evidente che la prossima legislatura sarà cruciale per cambiare al più presto direzione, realizzando un duraturo miglioramento delle condizioni economiche, sociali e ambientali del Paese.
L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), che con i suoi oltre 180 aderenti è la più grande rete di organizzazioni della società civile mai creata in Italia (www.asvis.it, chiede ai partiti e ai movimenti che partecipano alla campagna elettorale di rendere esplicita la propria adesione all’Agenda 2030 e di assumere alcuni impegni affinché la prossima legislatura veda come centrale la scelta per uno sviluppo sostenibile del Paese.
In particolare, l’ASviS chiede ai leader delle forze politiche che partecipano alla competizione elettorale di impegnarsi a:
- Inserire nella Costituzione il principio dello sviluppo sostenibile, come già fatto da diversi paesi europei.
- Dare attuazione a una efficace Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile orientata al pieno raggiungimento dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030, da realizzare con un forte coordinamento della Presidenza del Consiglio.
- Promuovere la costituzione, all’interno del futuro Parlamento, di un intergruppo per lo sviluppo sostenibile.
- Rispettare gli Accordi di Parigi per la lotta ai cambiamenti climatici e ratificare al più presto le convenzioni e i protocolli internazionali già firmati dall’Italia sulle altre tematiche che riguardano lo sviluppo sostenibile.
- Trasformare il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) in Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile, così da orientare a questo scopo gli investimenti pubblici.
- Definire una Strategia nazionale per realizzare un’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile che si affianchi a quella già esistente per le aree interne, rilanciando il Comitato Interministeriale per le Politiche Urbane.
- Istituire, nell’ambito della Presidenza del Consiglio, un organismo permanente per la concertazione con la società civile delle politiche a favore della parità di genere.
- Coinvolgere la Conferenza Unificata per coordinare le azioni a favore dello sviluppo sostenibile di competenza dello Stato, delle Regioni e dei Comuni.
- Raggiungere entro il 2025 una quota dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo pari allo 0,7% del Reddito Nazionale Lordo, coerentemente con gli impegni assunti dall’Italia di fronte alle Nazioni Unite.
- Operare affinché l’Unione Europea metta l’impegno per attuare l’Agenda 2030 al centro della sua nuova strategia di medio termine.
DOCUMENTI: