Nord Kivu (Rep. Dem. del Congo), 19 settembre 2007 - Circa 350.000 persone risultano sfollate dal novembre 2006 nel Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, di cui più di 60.000 durante le ultime settimane: una situazione che espone a gravi rischi migliaia di bambini, diverse centinaia dei quali sono stati arruolati forzatamente dai gruppi ribelli nel corso delle ultime due settimane.
«Il sorgere di campi spontanei per sfollati non solo pone una serie di rischi sanitari come la diffusione di epidemie di morbillo o di colera, ma accresce anche i pericoli di arruolamento forzato dei bambini nei gruppi armati» ha dichiarato il responsabile UNICEF per le operazioni sul campo Julien Harneis.
«I rapporti a nostra disposizione indicano che 54 bambini sono stati arruolati nelle aree nord-orientali del Nord Kivu, mentre in quelle occidentali tutti i bambini maschi sopra i 15 anni sono sottoposti a reclutamento forzato.
Temiamo che, nel corso delle ultime due settimane, centinaia di bambini siano stati arruolati nelle milizie, e che il numero totale dei bambini soldato nel Nord Kivu abbia abbondantemente superato il migliaio.»
Prima degli ultimi scontri, oltre 8.000 bambini erano stati smobilitati dai gruppi ribelli, molti dei quali avevano fatto ritorno alle loro comunità d'origine.
Per questi bambini i rischi di nuovo arruolamento sono ancora più alti: «Una volta smobilitati dai gruppi armati gli ex bambini soldato incontrano spesso il rifiuto delle loro comunità, e, non avendo ricevuto alcuna istruzione trovano maggiori difficoltà a reinserirsi nella vita civile.
Tutti questi bambini sono ad alto rischio di nuovo reclutamento.»
Per maggiori dettagli: http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3665