E' il momento di proteggere la Rete Natura 2000 e mettere l'Italia in regola con l'Europa! In una lettera inviata oggi, le associazioni animaliste e ambientaliste italiane Enpa, Animalisti Italiani, Italia Nostra, Lac, Lav, Lipu, Vas e Wwf chiedono al Ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio di emanare al più presto il decreto ministeriale che garantisce criteri minimi di salvaguardia nelle zone speciali di conservazione (ZSC) e nelle zone di protezione speciale (ZPS) della Rete Natura 2000, aree dall'incredibile valore ecologico, individuate dall'Unione Europea come prioritarie per la conservazione della biodiversità nel continente perché ospitano specie e habitat particolarmente rari o caratteristici dei singoli Paesi.
Alla Conferenza Stato-Regioni che si terrà domani, il Ministro sottoporrà il decreto con le misure minime di conservazione ai presidenti regionali, perché esprimano il loro parere.
"È questo il momento - affermano le Associazioni - per il Ministero e tutte le Regioni di non trincerarsi dietro le formalità delle competenze, ma di assumersi ognuno il proprio compito e la propria responsabilità per la corretta attuazione della più importante direttiva Europea sulla Biodiversità."
A questo proposito, le associazioni ricordano anche che contro l'Italia è stata aperta una procedura d'infrazione per il mancato o l'inadeguato recepimento della Direttiva Uccelli e sono tuttora attive oltre dieci procedure d'infrazione per la Direttiva Habitat.
Nel corso dei mesi passati la predisposizione del decreto è stata realizzata consultando le regioni, le province autonome e il Ministero delle Politiche agricole, e tenendo conto del lavoro della Commissione Agricoltura sul precedente decreto legge 251/06. Il testo del decreto appare dunque la risultante di una costante informazione degli attori e di un approfondito dibattito, nonostante tale procedura non sia neppure richiesta dalla legge Finanziaria.
"Il perdurare dell'assenza di criteri uniformi in tutto il territorio italiano per la conservazione e protezione delle aree tutelate dalla Direttiva Habitat - affermano le associazioni - porterà l'Italia a una gravissima posizione in Europa, vista l'incidenza delle procedure d'infrazione aperte, e permetterà il susseguirsi di incomprensioni e interpretazioni varie e disomogenee nell'attuazione delle norme su conservazione e gestione delle aree ZPS e ZSC."
A tutto questo il Decreto ministeriale in questione può dare una soluzione.