Sebbene sia ormai accertato il ruolo cruciale delle donne in materia di imprenditorialità, in relazione allo sviluppo di una nazione e alla stabilità sociale, la situazione globale mette in evidenza ancora un persistente gap di genere nelle iniziative imprenditoriali. (Scopri di più su:
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Secondo il
Female Entrepreneurship Index del GEDI (The Global Entrepreneurship and Development Institute), nel 2015 ancora il 61% dei Paesi ha un tasso inferiore al 50% in termini di iniziative imprenditoriali femminili.
L’ambiente di riferimento ha sempre svolto un ruolo centrale nello sviluppo e nella crescita delle iniziative imprenditoriali femminili. Approcciare lo studio dei fenomeni imprenditoriali non può pertanto prescindere dall’analisi del contesto e dall’introduzione di aspetti istituzionali, sociali e culturali.
A partire da queste considerazioni, diversi studi, incentrati principalmente sulle realtà for profit, hanno approfondito la tematica dell’imprenditoria di genere attraverso una “lente multilivello”, sottolineando le interconnessioni tra gli elementi macro e micro. Recentemente l’interesse alla tematica si è esteso anche al settore non profit, come dimostrano numerosi studi e alcuni tentativi di mappatura del fenomeno.
La rivista Impresa Sociale propone un saggio di Francesca Picciaia – ricercatrice dell’Università di Perugia – che contribuisce al dibattito sull’imprenditorialità di genere e terzo settore attraverso un’indagine sulle cooperative sociali italiane [
Impresa sociale e gender gap: un’analisi sulle cooperative sociali italiane].
Attraverso un approccio istituzionale e multilivello, lo studio cerca di individuare gli elementi che influenzano la creazione e l’attività di una cooperativa sociale, nonché la relazione tra genere e aspetti di natura organizzativa, strutturale e gestionale.
Buona lettura!