Goma, 14-09-07 - Nonostante nei giorni scorsi molte delle decine di migliaia di sfollati, a causa dei combattimenti nella Repubblica Democratica del Congo orientale (RDC), abbiano ricevuto razioni alimentari d'emergenza del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM), l'agenzia ha lanciato oggi l'allarme per la grave e preoccupante situazione di quanti non riesce a raggiungere a causa dell'insicurezza.
"Stiamo lavorando senza sosta per raggiungere persone che sono fuggite senza portare nulla con sé", ha detto il Direttore del PAM in RDC Charles Vincent. "Nell'est del paese la situazione dei civili intrappolati nel conflitto peggiora di giorno in giorno. Sono troppe le persone che non riusciamo a raggiungere".
Le violenze degli ultimi giorni nella provincia di Nord Kivu hanno costretto migliaia di persone a fuggire terrorizzate dai loro villaggi in cerca di un riparo. Oltre 50.000 persone si sono raccolte intorno al villaggio di Mugunga, 10 chilometri ad ovest della capitale provinciale di Goma, dopo essere fuggiti dai combattimenti nel distretto di Masisi.
Fino a giovedì pomeriggio, il PAM aveva distribuito una razione solamente per 10 giorni di farina di mais, piselli, olio e sale ad oltre 35.000 persone a Mugunga. Le distribuzioni di cibo continuano sino a che la luce del giorno lo consente. Tuttavia, l'incertezza dovuta alle condizioni di insicurezza ha gravemente limitato l'accesso nelle aree più gravemente colpite di Masisi, dove si pensa che almeno 7.000 persone vivano nella foresta e necessitino di assistenza alimentare urgente e di altre fonti di aiuti. Martedì, il PAM è riuscito, dopo aver tentato per giorni, a consegnare rifornimenti d'emergenza nella città di Masisi ai bambini malnutriti e ai civili feriti nei combattimenti.
Si pensa che altre 30.000 persone siano fuggite da Masisi verso Sud Kivu, dove il PAM sta lavorando con i suoi partner per portare assistenza alimentare urgente. Tuttavia, l'accesso alla grande maggioranza di sfollati nella provincia rimane limitato a causa dell'insicurezza. In molti casi, il PAM richiede scorte armate alla missione delle Nazioni Unite in RDC (MONUC) per raggiungere gli sfollati.
In crescita il tasso di malnutrizione
I primi rapporti sulle aree circostanti la provincia di Nord Kivu, dove si sa che vivono molti sfollati, indicano un allarmante incremento nel tasso di malnutrizione acuta. Esso si sta avvicinando al 19 per cento, in alcuni casi, ben oltre la soglia d'emergenza. La situazione tra gli sfollati nel sud di Kivu è leggermente migliore, con tassi che scendono al 17 per cento.
La salute delle persone e il loro sistema immunitario sono stati intaccati da continui spostamenti, la gente è stata costretta a dormire nella foresta per evitare attacchi armati, il che ha reso i bambini ancora più esposti alla malnutrizione. L'economia agricola da cui dipende la grande maggioranza della popolazione, in alcune zone è stata completamente distrutta. "Ci troviamo di fronte ad un'emergenza umanitaria di cui potremmo perdere il controllo se non riusciamo a raggiungere le aree più colpite", ha detto Vincent.
Considerando gli ultimi movimenti della popolazione, si stima che il numero totale degli sfollati a Kivu sia quasi un milione. Due terzi si trovano nel nord di Kivu, dove 300.000 persone avevano già abbandonato la loro casa lo scorso novembre. Il PAM chiede urgentemente ulteriori 12 milioni di dollari per l'acquisto immediato, nella regione, di cibo e per poterne acquisire altro dalle operazioni del PAM nell'area al fine di fornire razioni alimentari complete a chi ne ha più bisogno fino alla fine dell'anno, particolarmente nelle zone dell'est.
Triplicati i bisogni
I bisogni di assistenza alimentare in RDC, preponderanti nell'est, sono triplicati lo scorso anno e i più recenti spostamenti di popolazione hanno posto una maggiore ipoteca alle risorse del PAM. Le razioni distribuite a chi è sfollato da lungo tempo sono state dimezzate per far durare più a lungo gli stock alimentari. Anche dopo aver usato i recenti contributi per organizzare i prestiti alimentari dagli uffici del PAM nella regione e coprire così i maggiori bisogni, l'operazione in RDC registra ancora numerose interruzioni nella catena dei rifornimenti alimentari.