Si è appena conclusa la Conferenza Nazionale Cambiamenti Climatici tenuta a Roma, 12 e 13 settembre 2007. In base ai risultati della Conferenza, coerentemente con le strategie delineate in sede Nazioni Unite (in particolare la Convenzione ONU sui Cambiamenti Climatici- UNFCC) e con quelle delineate in sede di Unione Europea, è necessario sviluppare politiche concrete di mitigazione dei cambiamenti climatici.
Si devono rispettare gli impegni assunti e lavorare nelle opportune sedi internazionali per più significative riduzioni dell'emissione di gas climalteranti, avviando contestualmente iniziative concrete a favore del risparmio, dell'efficienza energetica e dell'utilizzo di fonti rinnovabili sostenibili.
E' necessario coordinare le misure di mitigazione con quelle di adattamento al cambiamento climatico, integrando da subito queste ultime nelle politiche settoriali di sviluppo economico, nella legislazione e nei programmi di finanziamento delle grandi opere, prevedendo azioni immediate di adattamento che possono già oggi essere avviate in Italia, a partire dalle politiche riguardanti:
* la protezione degli ecosistemi e della biodiversità (terrestre e marina)
* la gestione del suolo e delle coste;
* la gestione delle risorse idriche,
* la tutela sanitaria della popolazione.
* l'agricoltura e lo sviluppo rurale,
* l'industria e l'energia,
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il turismo.
E' necessaria la definizione immediata di un Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, che veda impegnato l'intero Governo, le istituzioni locali e territoriali e le parti sociali; e che sia connesso e integrato con l'avvio o la concreta implementazione dei due piani previsti dalle due grandi Convenzioni internazionali:
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il Piano nazionale per la biodiversità, con particolare riferimento al ripristino ecologico e alla deframmentazione;
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il Piano nazionale di lotta alla siccità e alla desertificazione;
Devono inoltre essere promosse iniziative per assistere i paesi in via di sviluppo nella programmazione e nella attuazione di piani di adattamento sostenibile ai cambiamenti climatici anche al fine di prevenire squilibri sociali.
Si auspica che gli impegni del governo italiano per integrare le logiche di adattamento ai cambiamenti climatici all'interno delle politiche generali e settoriali possano essere conseguiti entro un arco temporale di tre anni. Per monitorare i progressi, così come per adeguare le politiche al ritmo incalzante del mutamento climatico, si auspica la convocazione della Conferenza Nazionale sull'adattamento ai cambiamenti climatici con una cadenza che segua almeno quella dei rapporti dell'Ipcc (Intergovernamental Panel on Climate Change) e che preveda sessioni di aggiornamento.