“La comunità internazionale non può continuare a chiudere gli occhi e sostenere che la situazione non può essere risolta che migliorando le condizioni di detenzione”, dice l’Alto commissario delle Nazioni Unite ai diritti umani, Zeid Raad al Hussein. (Scopri di più su:
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A seguito della missione degli osservatori internazionali nel paese l’Alto commissario ha denunciato il deterioramento delle condizioni di detenzione dei migranti in Libia, giudicando “disumana” la cooperazione dell’Unione Europea con questo Paese. C’è anche un monito diretto all’Italia accusata di ignorare la violazione dei diritti umani in Libia rincorrendo l’unico obiettivo di fermare le partenze dei migranti.
“La comunità internazionale non può continuare a chiudere gli occhi sugli inimmaginabili orrori vissuti dai migranti in Libia e sostenere che la situazione non può essere risolta che migliorando le condizioni di detenzione”, ha dichiarato Zeid in un comunicato, affermando che “la politica dell’Ue che consiste nell’aiutare la guardia costiera libica e intercettare e respingere i migranti è disumana”.
“La sofferenza dei migranti detenuti in Libia è un oltraggio alla coscienza dell’umanità”, ha aggiunto. Questo appello arriva mentre il gruppo di contatto sulla rotta migratoria nel Mediterraneo centrale – che riunisce tredici Paesi europei e africani tra i quali la Libia – ha deciso, a Berna in Svizzera, di migliorare le condizioni dei migranti nei centri di detenzione in Libia, promuovendo alternative a questa soluzione.
Ue e Italia aiutano guardie costiere libiche
L’Alto commissario ha denunciato l’aiuto fornito dall’Ue e dall’Italia alla guardie costiere libiche per arrestare i migranti in mare, “malgrado i timori espressi dai gruppi di difesa dei diritti umani” sulla sorte dei migranti in Libia.
“Gli interventi crescenti dell’Ue e dei suoi stati membri non sono finora serviti a ridurre il numero di abusi subiti dai migranti” ha detto Zeid.
Rispondendo a queste critiche, un portavoce dell’Ue ha detto che Bruxelles intende rafforzare le capacità della guardia costiera libica per salvare vite umane, assicurando che i migranti sono inviati in “centri di accoglienza conformi agli standard umanitari internazionali”.
Chiudere i centri di detenzione
“I centri di detenzione in Libia devono essere chiusi. La situazione in questi campi è inaccettabile”, ha aggiunto il portavoce, sottolineando inoltre che Bruxelles finanzia le attività di protezione dei migranti dell’Onu in Libia.
“Il nostro sistema di sorveglianza evidenzia nei fatti un rapido deterioramento della loro situazione in Libia“, ha sottolineato Zeid, precisando che “osservatori per i diritti umani” si sono recati, dal 1 al 6 novembre, a Tripoli per visitare centri di detenzione del Dipartimento libico di lotta contro la migrazione illegale e intrattenersi con i migranti detenuti.
Ventimila migranti rinchiusi nei centri in Libia
Secondo le cifre del Dipartimento libico di lotta contro la migrazione illegale, citate dall’Onu, 19.900 persone si trovano in questi centri a inizio novembre, rispetto alle circa 7.000 di metà settembre. Questo consistente aumento delle detenzioni segue violenti combattimenti a Sabrata, città dell’ovest della Libia diventata piattaforma di partenza dei migranti verso l’Europa.
A breve il bando per finanziare le ONG
Nel frattempio in Italia il viceministro agli affari esteri Mario Giro che ha annunciato un bando da 2 milioni di euro per mandare le ONG italiane a lavorare nei centri di detenzione libici. “Sappiamo che questi centri sono in una condizione molto grave, la gente soffre, probabilmente anche muore, io li ho definiti un inferno. Vogliamo superarli” – dice Giro. “Io penso che invece la presenza delle ONG, naturalmente a condizioni di sicurezza il più certe possibile, sia la possibilità di immettere dei testimoni dove possono avvenire questi fatti per farli diminuire. Stiamo tentando di mediare perché l’UNHCR possa entrare in Libia, in attesa intanto mandiamo le nostre ONG”.