"Quando parlando della difficoltà del settore energetico italiano si tira fuori la storiella del nucleare è perché si ammette l'incapacità della politica di affrontare alla radice i problemi di questo comparto: efficienza, riduzioni dei consumi, sicurezza dell'approvvigionamento". Non usa mezzi termini Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente, nel commentare la lettera del presidente Casini pubblicata dal Corriere della Sera di oggi, in cui il deputato Udc parla della necessità italiana di ritornare al nucleare.
"Anche mettendo in secondo piano le implicazioni ambientali negative dell'energia atomica - continua Legambiente - non si può non rimarcare l'assurdità di questa proposta. Il nucleare ha tempi lunghissimi per la realizzazione delle centrali, non ha risolto il problema della gestione delle scorie (ricordate cos'è successo a Scansano per i rifiuti contaminati italiani?).
E soprattutto, se si considera il costo elevatissimo per realizzare le centrali, non è economicamente conveniente. Questa è la ragione per cui da oltre un decennio nessun grande Paese industrializzato costruisce nuove centrali. Insomma, chi oggi parla ancora di nucleare dimostra di voler affrontare le emergenze del sistema elettrico italiano puntando sull'effetto annuncio e rimandando qualsiasi ipotesi di soluzione a una scadenza ultradecennale, anziché affrontare qui e subito la questione.
E soprattutto ignora la necessità di colmare la fragilità del sistema puntando su efficienza, risparmio, approvvigionamento, fonti rinnovabili".
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