Kinshasa (R. D. Congo), 12 settembre 2007 - La vita di migliaia di bambini è in pericolo a causa dei combattimenti nella regione del Nord Kivu, nell'est della Repubblica Democratica del Congo.
Decine di migliaia di bambini sono sfollati nelle ultime settimane, molti dei quali abbandonati a se stessi, separati dai genitori nella confusione seguita agli scontri, ripresi proprio mentre stava per ricominciare l'anno scolastico.
«Le vittime principali dell'aggravarsi delle condizioni di sicurezza nel Nord Kivu sono i bambini» ha dichiarato Anthony Bloomberg, il Rappresentante dell'UNICEF nella Repubblica Democratica del Congo, sottolineando il crescente rischio di epidemie di morbillo e colera nei campi di fortuna sorti attorno a Goma, la capitale del Nord Kivu, dove sono sfollate oltre 60.000 persone.
Lo scorso 6 settembre la Missione delle Nazioni Unite in Congo (MONUC) era riuscita a ottenere un cessate il fuoco, dopo mesi di scontri quotidiani nella città di Sake, a ovest di Goma, e nell'area di Masisi. Ma ora la situazione sta di nuovo peggiorando, e si temono scontri tra le forze governative e i miliziani fedeli al capo ribelle Nkunda.
Per rispondere alla crisi umanitaria in corso, l'UNICEF sta fornendo assistenza ad oltre 60.000 sfollati accampati nelle località di Miganga e Minova, sempre nel Nord Kivu.
Gli aiuti forniti dall'UNICEF includono la distribuzione di acqua potabile alle famiglie sfollate, l'installazione di latrine di emergenza nei campi, l'invio di materiali per allestire rifugi temporanei, giacigli per la notte ed utensili per cucinare.
Per prevenire i rischi di epidemie, l'UNICEF sta vaccinando contro il morbillo e il tetano neo natale tutti i bambini sotto i 14 anni e (per il tetano) le donne in gravidanza.
Oltre 2.000 bambini sono stati sottoposti a controlli contro la malnutrizione: 277 di essi, affetti da malnutrizione moderata, stanno ricevendo supporto nutrizionale, mentre 35 gravemente malnutriti sono stati ricoverati in centri di alimentazione terapeutica.
Per accogliere il crescente numero di bambini sfollati, l'UNICEF sta potenziando le strutture scolastiche di Goma e delle località circostanti. Dall'inizio degli scontri, nello scorso novembre, l'UNICEF ha assistito oltre 350.000 sfollati.
Nonostante tali interventi, la maggioranza degli sfollati rimane senza assistenza a causa dei combattimenti.
«Dovremmo raggiungere molti più bambini, e il più velocemente possibile, per poterne salvare la vita, ma le difficoltà nel raggiungere le popolazioni a causa dei combattimenti continuano a ostacolare i nostri interventi» afferma ancora Bloomberg.
«L'UNICEF esorta le parti in conflitto a rispettare i diritti dei bambini, a porre fine al reclutamento di bambini soldato e consentire l'accesso degli aiuti a tutti gli sfollati.»