Valorizzare i laureati e futuri manager della Responsabilità sociale d’impresa. Premio Socialis per laureati in CSR e Sviluppo sostenibile. Al via la XV edizione:
- Aperto il bando di partecipazione: ci si può candidare fino al 4 novembre
- La premiazione a Roma il 1° dicembre 2017 al museo MAXXI
- Oltre 800 le tesi raccolte in 15 anni di attività
- I dati relativi alla domanda di manager della CSR e all'offerta formativa delle Università
Roma. Valorizzare i laureati e futuri manager della Responsabilità sociale d’impresa è dal 2003 la missione del Premio Socialis. Giunto alla 15esima edizione, è il primo riconoscimento italiano dedicato alle migliori tesi di laurea sui temi della CSR, della Governance, del Non profit e dello Sviluppo sostenibile.
Sono ammessi a partecipare i laureati con le tesi discusse dopo il 1° gennaio 2014, pervenute alla segreteria del Premio Socialis entro il 4 novembre 2017. I tre candidati vincitori saranno premiati con una cerimonia al museo Maxxi di Roma il 1° dicembre 2017 e otterranno la pubblicazione dell’abstract delle loro tesi nella sezione della testata
www.osservatoriosocialis.it e una collaborazione con la redazione del sito.
LE AZIENDE E LA CSR IN ITALIA
Le imprese italiane sono sempre più socialmente responsabili e attente alla formazione dei futuri dipendenti. Una specializzazione in CSR e sostenibilità, infatti, è considerata un elemento di distinzione professionale.
A dirlo sono i risultati del VII Rapporto sull’impegno sociale delle aziende realizzato da Osservatorio Socialis e Istituto di ricerca Ixè. Stando alle rilevazioni, nel 2016 l’80% delle 400 aziende intervistate ha scelto di attuare iniziative di responsabilità sociale e ambientale (a fronte del 73% del 2014), con un investimento record di un miliardo e 122 milioni di euro, più del doppio di dieci anni fa.
Dal settore finance ai trasporti, dall’elettronica alla farmaceutica, il 56% delle imprese esaminate si è impegnato in favore dell’ambiente (risparmio energetico, contenimento degli sprechi, contrasto dell’inquinamento e smaltimento dei rifiuti), il 53% nel benessere dei dipendenti, il 20% nello sviluppo delle comunità locali e il 18% nella salvaguardia del patrimonio artistico e culturale, con una spesa media di 176mila euro.
Che serva a migliorare la propria reputazione o a ridurre l’impatto sull’ambiente, essere socialmente responsabile è diventato un obiettivo irrinunciabile per le aziende, al punto da condizionare anche le future scelte del personale: il 70% del campione ha dichiarato di preferire i candidati in possesso di una specializzazione in CSR e/o in sostenibilità ambientale.
LE UNIVERSITA' E LA CSR IN ITALIA
Alla crescente domanda di professionisti del settore risponde oggi una ricchissima offerta formativa pre e post laurea. Su 122 insegnamenti mappati dall'Osservatorio Socialis in 37 Università, quasi la metà è centrata sull’Etica e la sostenibilità (44%), mentre direttamente alla CSR è dedicato il 22% dei corsi.