Minori tutti al Campo della Croce Rossa, insieme ad adulti. Questa appare la decisione delle istituzioni di Ventimiglia, che intendono svuotare il centro d’accoglienza della Chiesa di Sant’Antonio, detta anche “delle Gianchette” nei prossimi giorni e concentrare tutti i migranti – comprese le famiglie con bambini e i minori non accompagnati anche molto piccoli – nel campo d’emergenza allestito dalla Croce Rossa nei pressi del fiume Roja, privo di servizi a loro dedicati. Terre des Hommes lancia un appello perché questa decisione venga rivista e il centro non chiuda, in attesa che venga realizzato una struttura dedicata ai migranti più piccoli e vulnerabili, come detta la Legge Zampa.
“Da mesi chiediamo a gran voce l’allestimento a Ventimiglia di un centro di accoglienza dedicato solo ai minori e famiglie con bambini, dove sia possibile garantire loro un’adeguata protezione con fornitura di servizi di prima necessità ma anche orientamento, assistenza psicosociale e informativa, in luogo protetto”, dichiara Federica Giannotta, Responsabile dei Progetti Italia della Fondazione Terre des Hommes. “Questo è quanto prevede la recente legge 47/2017, dove si specifica che “per le esigenze di soccorso e di protezione immediata, i minori non accompagnati sono accolti in strutture governative di prima accoglienza a loro destinate”. Invece oggi si paventa la chiusura delle Gianchette, che per lungo tempo ha rappresentato l’unico luogo sicuro in città per l’accoglienza e la protezione di queste persone particolarmente a rischio”.
Benchè sia stato aperto da poco tempo il Campo ‘Roja’ della Croce Rossa, sussistono diverse ragioni per non accettare la chiusura dei pochi posti disponibili presso la Chiesa. Innanzitutto la dimensione dei flussi che continua a crescere (basti vedere gli sbarchi degli ultimi giorni in Sicilia) non giustifica la chiusura delle Gianchette, quando persino i posti del Campo Roja potrebbero non essere abbastanza.
Inoltre il Campo, aperto sulla scia dell’emergenza, in mancanza di altro, per dare un tetto a chi viveva sul greto del fiume, non può essere considerato quale soluzione definitiva d’accoglienza, non essendoci spazi realmente protetti per i minori, che quindi sono ospitati in promiscuità con gli adulti. Ciò è particolarmente grave per le ragazze, esposte a rischio di abusi e sfruttamento nella prostituzione. Pure la sua collocazione, molto lontano dal centro di Ventimiglia e accanto alla tangenziale, lo rende molto pericoloso per i minori, che per spostarsi rischiano di essere vittime d’incidenti. Come del resto è già accaduto.
Al contrario la Chiesa delle Gianchette nel tempo è diventato un punto di riferimento in città e, per quanto piccola e con poche disponibilità di posti, è l’unico vero luogo ancora sicuro e protetto dove categorie molto vulnerabili e a rischio come i ragazzini molto piccoli e i nuclei famigliari di migranti possano dirsi davvero ‘accolte’.
La Fondazione Terre des Hommes opera dal 2011 con il progetto Faro di assistenza ai minori stranieri non accompagnati e alle famiglie con bambini e nel 2016 ha prestato assistenza psicologica e psicosociale a 12.638 persone, in maggioranza bambini e famiglie con minori. Oltre che a Ventimiglia, Terre des Hommes dispone di 2 equipe attive in provincia di Catania, Siracusa e Ragusa. Le attività del progetto Faro di Terre des Hommes a protezione dei minori stranieri non accompagnati in Italia sono finanziate interamente con fondi privati. Tra i maggiori donatori troviamo la Federazione Internazionale Terre des Hommes, Fondation d’Harcourt, Association Mondiale des Amis de l’Enfance (Amade), Fondazione Marcegaglia e la catena d’abbigliamento C&A.
Il progetto Faro rientra nella Campagna “Destination Unknown” della Federazione Internazionale Terre des Hommes per la protezione dei bambini migranti (children on the move) nel mondo in fuga da guerre, povertà e violenze, che secondo i dati più recenti sono quasi 35 milioni (fonte UN).