MSF non è stata contattata in merito a questo nuovo Codice di condotta per le ONG, né ha ricevuto dettagli sul processo di consultazione e sul calendario previsto. Ciò detto, sulla base delle informazioni disponibili trapelate dai media, se questo Codice di condotta fosse attuato ci sarebbero meno navi disponibili nell’area di ricerca e soccorso e questo potrebbe condannare le persone in pericolo nel Mediterraneo ad una morte certa.

Dall’inizio delle nostre operazioni di ricerca e soccorso, abbiamo seguito rigorosamente tutte le leggi internazionali, nazionali e marittime applicabili nel Mar Mediterraneo così come il nostro codice di condotta, la Carta dei Principi di MSF, basata sull’etica medica e sui principi umanitari. MSF supporta qualsiasi sforzo volto a migliorare il coordinamento delle organizzazioni umanitarie in mare se questo verrà condotto in modo partecipato e con l’ambizione di migliorare concretamente la qualità delle operazioni di soccorso. Ciò detto, rifiuteremo qualsiasi misura che potrebbe aggiungere ulteriori restrizioni alla già sovraccarica capacità di salvare vite nel Mediterraneo o che mirano a nascondere la sofferenza delle persone disperate in Libia.

Piuttosto che concentrarsi su un codice di condotta delle ONG, gli Stati europei dovrebbero pensare alla propria condotta in mare, e usare la loro capacità politica per sviluppare un sistema proattivo di ricerca e soccorso e fornire alternative a queste letali traversate del mare che sono costate più di duemila vite solo quest’anno.

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