Si chiude il
Festival della Partecipazione: una bussola che orienta. Il bilancio la seconda edizione, dedicata ad attivismo e impegno civico.
Una città, il cantiere più grande d'Europa, 4 giorni, 12 location, 70 eventi, oltre 120 giovanissimi volontari, 200 pasti al giorno serviti nell’osteria all’ombra del parco di Castello, più di 300 ospiti tra singoli e associazioni, migliaia di partecipanti, quasi 4mila fan solo al concerto di Elio e Le Storie Tese, centinaia di migliaia di persone raggiunte virtualmente tra dirette live e condivisioni, una comunità più che raddoppiata numericamente sui social network, una presenza fissa e quotidiana nei trend principali di Twitter.
Con questi numeri si chiude a L’Aquila la seconda edizione del Festival della Partecipazione, la manifestazione organizzata, assieme al Comune abruzzese, dall’alleanza “Italia, Sveglia!”, un patto per il cambiamento attraverso il coinvolgimento attivo delle persone promosso dalle organizzazioni ActionAid, Cittadinanzattiva e Slow Food Italia.
Non solo dati. Perché è soprattutto nei contenuti, nell’energia ritrovata e sprigionata in una città in piena, faticosa ma necessaria, ricostruzione, nei volti, nelle voci e nelle storie giunte qui da tutta Italia, dall’Europa e dal mondo, che il Festival ha visto rinnovare, con maggiore consapevolezza, ragioni, principi e obiettivi: far emergere le buone pratiche che già esistono e stimolare le forme di impegno, di passione civica, di attivismo, di organizzazione dal basso - talvolta sparpagliate sui territori e tra loro non connesse – affinché i cittadini si facciano attori in prima persona del miglioramento della democrazia e del Paese.
“L’azione civica e il ruolo dei cittadini oltre ad essere necessari nel tempo in cui viviamo, sono elementi centrali per offrire una visione politica di lungo periodo con lo scopo di “svegliare l’Italia”: questo è il messaggio forte che ci portiamo a casa dopo questa seconda edizione – sottolinea Marco De Ponte, Segretario generale di ActionAid Italia - Il Festival si è proposto anche quest’anno di costruire una rete di persone il cui obiettivo è proporre un ragionamento collettivo sulla qualità della democrazia in Italia e non solo: qui all’Aquila, una città che è simbolo di impegno civico, a partire dagli oltre 120 volontari del Festival, la società civile sa di poter confrontarsi in piena libertà ed in maniera costruttiva”.
Per Antonio Gaudioso, Segretario generale di Cittadinanzattiva, “il Festival è stato anche quest'anno un grande laboratorio di idee, un momento attraverso cui offriamo a tutti i cittadini la possibilità di riflettere sul proprio ruolo in un sistema complesso qual è l'attuale, di mettere in rete attività, verificare come attraverso la partecipazione si possa incidere sulla realtà modificandola positivamente nell'interesse collettivo. Speriamo che nei prossimi anni l'Aquila diventi sempre più luogo di resilienza civile, di partecipazione, di ricostruzione di una democrazia in cui i cittadini possono e devono contare certamente di più”.
“Le proposte e le suggestioni emerse in questi giorni del Festival devono costituire uno stimolo per rendere permanente l'attenzione sui temi che sono stati sviluppati, dai diritti delle persone alla tutela dell'ambiente, dalla solidarietà alla qualità della vita – aggiunge Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia - Un benessere collettivo e duraturo è possibile solo se c'è il concorso di tutti, cittadini, associazioni, aziende e istituzioni, ogni giorno. Questa prospettiva è la premessa per avviare un'autentica, significativa rivoluzione nel modo di fare politica e nella nostra società”.
A condividere con loro le conclusioni, nell’evento finale del Festival moderato dalla giornalista del Tg2 Marzia Roncacci nell’Auditorium dell’Aquila, anche Giovanni Moro, presidente di Fondaca, e Fabrizio Barca, economista ed ex ministro per la Coesione territoriale.
“Penso che il festival sia stato importante soprattutto per aver mostrato la ricchezza e la molteplicità del fenomeno dell’attivismo organizzato dei cittadini per l’interesse generale che caratterizza l’Italia. Ma ha anche mostrato che il modo dominante di considerarlo – come un fenomeno minore perché quello che conta sono solo le “grandi decisioni” prese dal sistema politico – non gli rende affatto giustizia. Su questo punto c’è ancora molto da lavorare” spiega Moro.
Secondo Barca, “due punti fanno una retta. Due Festival della Partecipazione indicano una direzione. Non solo apprendere (e molto) dagli altri. Non solo mettere a repentaglio (evviva!) i propri convincimenti. Non solo abbracciarsi, ritrovarsi, sorridersi (non ci fa male). Non solo macinare numeri (mai troppi). Ma anche, esplorare le strade con cui la cittadinanza attiva, evitando subalternità e auto-referenzialità, possa indurre le "grande decisioni", le "politiche giuste", di cui abbiamo bisogno per ridurre le disuguaglianze e fermare la deriva verso i muri e l'autoritarismo”.
L’appuntamento, auspicano le tre organizzazioni, è per l’estate 2018 per la terza edizione del Festival della Partecipazione.
Il Festival è stato organizzato dal comitato promotore, composto dall'alleanza Italia, Sveglia! (ActionAid Italia, Cittadinanzattiva e Slow Food Italia), in collaborazione con il Comune dell'Aquila. Main partner dell’evento è Roche Italia. Partner: Abbott, Bper Banca, Dompé, Federchimica Assosalute, Mediaset, Novamont, Sanofi, Sky, Whirpool. Media partner: La 27esima Ora, Corriere della Sera, Facebook, Il Salvagente, My L’Aquila, MediaFriends, Radio 24, Today, Vita, What Italy is. In collaborazione con Unipolis. Con il contributo di: Fondaca, Regione Abruzzo. Si ringraziano: A regola d’arte, Foodscovery, Gsa, Gssi, Nu Art. Con il patrocinio di: Struttura di missione della Presidenza del Consiglio per il coordinamento dei processi di ricostruzione e sviluppo dei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009, Confindustria L’Aquila.